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Credito d’imposta del 30% sulle transazioni con carte e bancomat

ROMA. Arriva per i commercianti un credito d’imposta del 30% delle commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, che sarà riconosciuto alle piccole attività con ricavi e compensi entro i 400mila euro. E’ una delle novità contenute nell’ultima bozza del decreto fiscale. Il credito d’imposta partirà dalle spese sostenute dal 1 luglio 2020 (quando entreranno in vigore anche le multe per chi non accetta il Pos) e potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione. I costi sono calcolati per il primo anno in 26,95 milioni, che diventano 53,9 milioni. Tra le novità contenute nell’ultima bozza del decreto fiscale ci sono anche i tagli alle spese dei ministeri per complessivi 3 miliardi e 89 milioni.

Le “riduzioni alla dotazioni finanziarie” sono previste già per il 2019 dall’articolo 59 del decreto, contenente le disposizioni finanziarie. E servono a sostenere alcune misure, tra cui lo spostamento degli acconti fiscali al prossimo anno. Lo stesso articolo stabilisce che entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto il Mef può autorizzare rimodulazioni all’interno dei singoli ministeri, ma garantendo comunque i risparmi. Costerà alle piccole imprese almeno 2 miliardi di euro in più l’obbligo di accettare carte di credito e bancomat, tra canoni, commissioni sulle transazioni e costi di installazione e gestione. È la stima di Confesercenti sulla misura della manovra, in occasione dell’assemblea elettiva. “Associare la moneta elettronica alla lotta all’evasione non va bene. È un messaggio fuorviante!”, afferma la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, ricordando che “siamo il Paese che in Europa ha il più alto numero di Pos installati”. Dal 2012 al 2018 il numero di Pos attivi in Italia è cresciuto del 112%, arrivando a 3,1 milioni; e il volume delle transazioni con carte di debito è aumentato del 57%, arrivando a 33 miliardi di euro, 12 in più rispetto al 2012. “Un boom che non ha trovato un riscontro proporzionale nel gettito derivante dalla lotta all’evasione”, secondo l’ufficio economico dell’associazione.

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