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Facebook diventa “Meta”

Mark Zuckenberg ha presentato la nuova versione di Facebook che ha chiamato "Meta" in greco antico "oltre". La nuova versione andrà oltre con nuovi usi della tecnologia

Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook si chiamerà ora Meta. Il fondatore del colosso tecnologico, accusato di mettere i profitti davanti agli umani da un ex dipendente, e da molti funzionari, ha scelto il nome “Meta”. Oltre, per comunicare che ci sono “sempre nuovi orizzonti da costruire”.

“Meta” è il prossimo capitolo di Facebook

“Abbiamo imparato molto affrontando molti problemi”, ha detto, ” ora è il momento di mettere a frutto le lezioni imparate per costruire il prossimo capitolo”. Ha annunciato Zuckerberg nel corso della presentazione di “metaverse”, meta-universo
Secondo lui, il metaverso rappresenta il futuro di Internet, a cui il pubblico avrà accesso per interagire, lavorare o divertirsi attraverso le tecnologie. Come ad esempio occhiali per realtà aumentata, visori per realtà virtuale.

Zuckerberg parla di Meta già da alcuni mesi. Ha già annunciato investimenti per diversi miliardi nei prossimi anni e l’assunzione di 10.000 persone in Europa. Giovedì 28 ottobre ha fornito maggiori dettagli, dipingendo un futuro degno della fantascienza fornendo allo stesso tempo informazioni di marketing.

Cambiamento visto come manovra per distogliere attenzione dagli scandali

Tuttavia questo questo cambiamento dai detrattori di Zuckerberg, è visto come una manovra di distrazione dagli scandali e polemiche che in questi ultimi tempi hanno colpito facebook. Tra questi: disinformazione, riservatezza dei dati e al rispetto della concorrenza.

L’azienda “ritiene che un nuovo marchio possa aiutarla a cambiare argomento”, ha già reagito la scorsa settimana una ONG di attivisti anti-Facebook, battezzata ironicamente “il vero consiglio di sorveglianza di Facebook” (The Real Facebook Oversight Board).

La rabbia delle autorità e della società civile è cresciuta nelle ultime settimane per le rivelazioni di Frances Haugen, che mostra come Facebook ha ignorato alcuni pericoli come contenuti tossici su Instagram per adolescenti, disinformazione che danneggia la democrazia, per preservare i suoi profitti.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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