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Il cadavere trovato a Trieste è di Liliana Resinovich

È di Liliana Resinovich il corpo senza vita ritrovato il 5 gennaio nel boschetto dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Il Piccolo. Il riconoscimento è stato effettuato dal fratello, Sergio, che però non ha visto direttamente il cadavere ma solo le foto della salma. Questo pomeriggio verrà effettata l’autopsia, che farà luce sul momento esatto del decesso.

La pensionata 63enne era scomparsa lo scorso 14 dicembre, e la Procura di Trieste nei giorni successivi aveva aperto un fascicolo contro ignoti. Secondo quanto filtra si trattava di un’indagine per sequestro di persona. Dopo aver appreso che il cadavere appartiene proprio a Lilly, la Procura ha ufficialmente aperto un’inchiesta per omicidio.

Il corpo era stato trovato mercoledì scorso nei pressi dell’area boschiva che si trova all’interno dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni, una zona che sia la donna che il marito conoscevano bene: in quei luoghi erano soliti fare lunghe passeggiate o andare in bicicletta.

Mercoledì scorso il ritrovamento del cadavere dentro due grandi sacchi neri

Durante il ritrovamento la vittima è stata trovata con due sacchetti di plastica per alimenti alla testa e stretti attorno al collo, mentre il corpo era infilato in due sacchi neri più grandi, quelli solitamente usati per buttare la spazzatura. Nelle vicinanze è stato trovato anche un paio di occhiali, che corrisponderebbero a quelli appartenenti alla signora Resinovic e visibili in alcune foto che la ritraggono. L’analisi del medico legale, così come la Tac effettuata sabato scorso sulla salma, non ha rilevato alcun segno di violenza.

Liliana Resinovich
Liliana Resinovich (Facebook)

Lilliana Resinovich aveva un altro uomo?

A questo punto gli inquirenti vaglieranno attentamente le posizioni di quelli che potrebbero essere i principali indiziati dell’omicidio: il marito Sebastiano Visentin, 72enne, e Claudio Sterpin, 82enne amico di lunga data con il quale sembra che avesse una relazione extraconiugale. Secondo alcune ricostruzioni, ancora da confermare, la donna aveva intenzione di lasciare il marito a breve. Questa circostanza potrebbe avere messo in moto una serie di eventi che poi sono culminati con il tragico omicidio.

Non convincono le due versioni del marito sulla mattina della scomparsa

C’è un particolare che non convince pienamente gli inquirenti: le due versioni rese da Visentin su come avesse trascorso la mattina in cui è scomparsa la moglie. In una prima aveva affermato di essere uscito in bicicletta per testare una nuova fotocamera GoPro da poco acquistata. Mentre in una seconda ha dichiarato di essere andato a ritirare alcuni coltelli in supermercati e pescherie del centro: infatti l’ex fotografo in pensione ha un piccolo laboratorio in cui affila le lame, lavoretto in nero con cui tira su qualche soldo extra.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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