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Ilva: Di Maio vertice in Prefettura per discutere dell’impianto

TARANTO. C’è un’ampia “zona rossa” off limits per i non accreditati intorno alla Prefettura di Taranto, dove si riunisce il Tavolo permanente per il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) di Taranto, sotto la presidenza del vice premier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Presenti anche i ministri Sergio Costa, Barbara Lezzi, Giulia Grillo e Alberto Bonisoli. C’è un sit-in di protesta, ad alcune centinaia di metri di distanza, di cittadini e ambientalisti.

“Di Maio inganna popolo vattene”, è la scritta che campeggia su uno dei cartelli esibiti: il riferimento è alle promesse non mantenute di chiusura del Siderurgico, cavallo di battaglia della campagna elettorale delle elezioni politiche del 2018; cinque parlamentari tarantini eletti con il M5S in recenti manifestazioni pubbliche hanno subito pesanti contestazioni. “Sono qui per dire che ieri in consiglio dei ministri abbiano abolito l’immunità penale che permetteva ai vertici di Ilva di potere godere di alcune esimenti legate a reati ambientali e legate ad alcuni reati odiosi che hanno fatto tanto male ai cittadini di Taranto”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. “Adesso con i tre commissari che abbiamo nominato noi lavoreremo a un nuovo progetto – ha detto Di Maio -: quello di più investimenti nelle bonifiche, che devono continuare, e dall’altro nel liquidare tutte le aziende che devono avere ancora i soldi. Con un obiettivo: la riconversione economica di questo territorio”. “So che i tarantini – ha aggiunto – hanno sentito parlare troppo di riconversione economica. Noi cercheremo di farlo seriamente, a differenza del passato. Volevo venire qui con i fatti e posso dire che i tarantini oggi hanno vinto una battaglia sull’immunità penale ma ne devono vincere ancora tante altre e io farò di tutto per conquistarmi la loro fiducia. So che è un popolo arrabbiato”. Di Maio ha evidenziato la necessità di “rivedere tutto il sistema dell’accertamento dell’impatto sanitario sia dell’Ilva che degli altri insediamenti produttivi. C’è una richiesta forte che viene dai cittadini di Taranto”.

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