E' cominciata con le questioni preliminari poste dalla Procura di Palermo, l'udienza del processo al senatore Matteo Salvini, per i fatti dell'agosto 2019 relativi alla nave Open Arms
E’ cominciata l’udienza del processo a leader della lega Matteo Salvini, imputato, di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver impedito, nell’agosto del 2019, a 147 migranti sulla nave della ong Open Arms l’attracco al porto di Lampedusa.
L’accusa è rappresentata in aula dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Marzia Sabella e dai pm Gery Ferrara e Giorgia Righi.
Sabella sta chiedendo l’integrazione di nuovi atti, Ferrara si pronuncerà sulla richiesta di ammissione di alcuni documenti, tra cui verbali di prova provenienti da altri procedimenti come quello celebrato a Catania, a carico del senatore Salvini, per il caso del sequestro della nave Diciotti, già prodotti dalla difesa in udienza preliminare e acquisiti col consenso della Procura.
Saranno 26 i testimoni ascoltati tra cui l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Saranno valutate dai giudici vari documenti. Tra questi le comunicazioni delle autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa. Il decreto ministeriale che vietò l’entrata in porto della Open Arms. Gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo, le relazioni psicologiche e mediche sullo stato dei migranti sulla nave.
I pm hanno chiesto anche la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale, i verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo, la decisione a carico dell’Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l’ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda.