• CRONACHE

La figlia di Borsellino attacca il Csm per le mancate “sanzioni”

ROMA. “Il Csm sul piano disciplinare non ha fato nulla e quando si è mosso non l’ha fatto di sua iniziativa ma solo su input di noi familiari e questo per me è abominevole”. E’ dura la denuncia di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso nel ’92, intervenuta a un convegno sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Il riferimento della Borsellino è ad eventuali responsabilità disciplinari dei magistrati che indagarono sulla strage. Indagine condizionata da una clamoroso depistaggio su cui è in corso un processo a tre funzionari di polizia. “Sono stata convocata dal procuratore generale della Cassazione – dice Paola Borsellino –. Ci si chiedono contributi a cui non ci siamo mai sottratti, contrariamente ad altri. Ma non c’è stata alcuna riparazione”.

Intanto la Prima Commissione del Csm si appresta ad archiviare la pratica aperta proprio sulla base di un esposto con cui la figlia di Paolo Borsellino aveva segnalato “anomalie” e “disattenzioni” nella gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino.

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