• CULTURA

Le storie editoriali nascoste tra gli stand del Salone del Libro di Torino

TORINO. La scritta “Rari e Introvabili” campeggia ben in vista appena si entra all’interno del Salone del Libro da via Nizza. Sono i libri di “Libraccio”, l’editore nato 35 anni fa, e che attualmente conta circa 45 sedi in Italia. L’attenzione di alcuni curiosi non si ferma ai libri in esposizione, ma gli occhi atterrano facilmente su rare prime edizioni, e dischi che hanno fatto la storia autografati. «Ci siamo interessati al mondo del collezionismo da alcuni anni, cominciando a costruire una rete di rapporti che ci hanno avvicinato ai collezionisti. Siamo partiti negli Anni Settanta con i primi mercatini popolari, poi con i libri per la scuola, e poi siamo approdati a quelli fuori catalogo, e al collezionismo. Il primo catalogo antiquario risale agli anni 2013 e 2014», spiega Michele Vitucci, responsabile dell’ufficio commerciale di Libraccio.

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Disco autografato da Paul McCartney

Allo stand nel Padiglione 2 si possono trovare libri a partire dai 5 euro fino ai rari, stimati attorno ai 700/800 euro, mentre, custoditi nelle teche ci sono pezzi che si aggirano sugli oltre 2mila euro, e dischi, ad esempio autografati da Paul McCartney, l’ex dei Beatles, sui 2mila e 500, o da tutta la band dei Cure. «Il collezionista che ha tutto, poi si concentra sulle minuzie – afferma Vitucci –, come il catalogo sul Futurismo, dell’aprile 2019. Qui si trova, tra gli altri, un biglietto da visita fatto a mano e autografato da Giacomo Balla da 350 euro, o, alla stessa cifra, il manifestino da affissione del “Cordial Campari”, degli Anni Trenta, firmato Depero e Gerbino».

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La poetessa Alda Merini davanti alla libreria Libraccio

Libraccio, come ricordato da Vitucci, è un gruppo storico di librerie tutte di proprietà, e non una catena, o un franchising. Giovinezza, amicizia, condivisione, e passione sono i quattro elementi che hanno fatto la fortuna della casa editrice italiana, ma c’è anche, come si legge nelle pagine che ne ricordano la storia, “una poetessa sui Navigli che abita di fronte a una libreria chiamata Libraccio e certe volte la poetessa scende in quella libreria per cercare dei libri in ciabatte e vestaglia e la gente che la vede dice: boh, e però lei è un incanto. Lei era Alda Merini.

Simona Cocola

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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