• STORIA

12 settembre 1847, l’eroismo di John Riley e del Saint Patrick’s battallion

Nel  1846 allo scoppio della guerra tra Stati Uniti e Messico migliaia di irlandesi si arruolarono per combattere con l’esercito americano. Immigrati appena sbarcati nelle cittá della East Coast venivano convinti ad arruolarsi con promesse di una paga sostanziosa e fantastici bonus alla fine della ferma . Una volta ritrovatisi all’altra estremitá del paese la realtá che trovarono era di discriminazioni contro i cattolici e condizioni di vita miserevoli.In molti disertarono ma un gruppo di uomini guidati dal capitano John Riley si unirono nel Saint Patrick’s battallion e si misero al servizio della repubblica messicana combattendo fino alla fine contro l’invasione statunitense e passando alla storia come eroi nazionali messicani. Stati Uniti e Messico nel 1845.

Il Texas era dal 1836 una repubblica indipendente  ma  nel 1845 divenne il ventottesimo stato degli Stati Uniti che ereditarono la questione del confine tra Texas e Messico che rimaneva irrisolta. Inizialmente il presidente Polk cercó un accordo con il Messico per poter annettere la California ed aver riconosciuta la propria sovranitá sul Texas. Il Messico peró era in preda all’instabilitá politica ed il continuo cambio di governo non permetteva di condurre trattative tra i due paesi. Inoltre il vendere parte del paese in cambio di denaro era visto come disonorevole e nell’aprile del 1846 truppe messicane passarono il Rio Grande e scacciarono la guarnigione americana ricacciandola dietro il fiume Neuces ( il confine che il Messico riconosceva al Texas).

Questo fu il casus belli che Polk aspettava ed ottenuta l’approvazione del Congresso dichiaró guerra al Messico. La guerra duró due anni e si concluse con la conquista di Cittá del Messico e la firma del trattato di Guadalupe Hidalgo che cedeva agli Stati Uniti  il 55% del territorio messicano che nel tempo verrá suddiviso negli stati di: California,Nevada,Utah,Colorado,New Mexico,Arizona e Texas. Gli Stati Uniti allo scoppio della guerra disponevano di un esercito professionale relativamente piccolo : la bassa paga ed i 5 anni di durata minima dell’arruolamento tenevano molti nativi lontani dalla carriera militare. La maggior parte dei reggimenti erano in realtá dei battaglioni ma con lo scoppio della guerra fu necessario aumentare gli organici ed i reclutatori cominciarono a reclutare gli immigrati al loro arrivo negli Stati Uniti con promesse di una buona paga ed altri benefici a guerra finita. Nonostante piú della metá dell’esercito fosse formato da immigrati presi dalla costa orientale l’esercito rimase sotto organico anche quando nel 1847 fu creato  un nuovo tipo di arruolamento che garantiva la dismissione alla fine della guerra( invece che dopo 5 anni ) ed un appezzamento di terra nelle aree strappate al Messico.

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Nativo della contea di Galway John Riley ,dopo aver servito nell’esercito britannico , si trasferí prima in Canada e poi in Michigan dove si arruoló nell’esercito americano.Allo scoppio della guerra Riley con 16 compagni abbandonó l’esercito americano e raggiunse le linee messicane  dove lo troviamo all’opera giá nell’assedio di Fort Texas nel maggio 1846.L’unitá era formata di alcune centinaia di uomini provenienti da verie unitá dell’esercito americano a cui si aggiunsero alcuni schiavi fuggiti ai loro padroni ed anche alcuni irregolari messicani. Le motivazioni dei Patricios ,come vennero chiamati ,erano le piú varie e l’esercito messicano cercava attivamente di reclutare disertori americani con promesse di una paga migliore e proprietá terriere; il fatto che i cattolici fossero disprezzati dai comandi dell’esercito allora completamente protestanti facilitava la decisione ad abbandonare gli Stati Uniti ed a passare al Messico con cui almeno avevano la religione in comune. Fino al 1847 i Patricios combatterono come compagnia di artiglieria nell’esercito messicano e nel 1847 furono inglobati con gli altri stranieri nella Legione Straniera di San Patrizio comandata da Francisco Moreno, John Riley e Santiago ÓLeary. Combatterono in molte battaglie e nonostante le sconfitte messicane ,a detta dei testimoni, combatterono sempre fino all’ultimo uomo. La loro ultima battaglia fu a Cherubusco il 20 agosto 1847 quando combatterono le truppe americane insieme ad alcune unitá di milizia messicana.Le truppe messicane erano assediate nel convento di  Cherubusco ed i Patricios fermarono con la forza ogni messicano che tentasse di issare la bandiera bianca ( i Patricios sapevano che sarebbero stati giustiziati se catturati) e gli americani furono costretti ad assaltare il convento all’arma bianca.Alla fine della battaglia meno di cento Patricios riuscirono a scappare e furono poi assegnati ad altre unitá mentre 85 furono catturati.

L'impiccagione dei Patricios

I Patricios catturati furono giudicati da una corte marziale senza poter disporre di una difesa legale e coloro che avevano disertato dopo lo scoppio della guerra furono impiccati ( la pena per i disertori di solito era la fucilazione considerata “piú nobile”) mentre coloro che, come Riley,avevano disertato prima della dichiarazione di guerra ricevettero cinquanta frustate e furono marchiati a fuoco sulla guancia sinistra come disertori.

Per l’impiccagione il generale Winfield Scott fú particolarmente creativo facendo legare i condannati a dei muli e, giá con la corda al collo, costringendoli ad assistere mentre la bandiera messicana veniva ammainata e quella a stelle  e strisce issata .Finita la cerimonia i muli furono lasciati andare e 50 disertori furono cosi impiccati contemporaneamente.Molte proteste si levarono contro queste brutalitá in America ed all’estero (soprattutto in Gran Bretagna) ma senza successo anzi le esecuzioni non danneggiarono la reputazione del generale Scott che nel 1852 divenne candidato alle presidenziali per i Whigs (dove perse contro il democratico Franklin Pierce).

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