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L’uso delle fonti rinnovabili premia l’Italia nel rapporto Ispra

Il rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico di ricerca italiano, sui “Fattori di emissione atmosferica di gas a effetto serra nel settore elettrico nazionale e nei principali paesi europei” indica l’andamento della produzione elettrica dalle diverse fonti, ed è rilevante al fine di ridurre le emissioni inquinanti, e arrivare a un risparmio energetico. Ciò che risulta è che la produzione elettrica lorda da fonti rinnovabili si è più che triplicata nel 2017 con un incremento sostenuto dal 2008 fino al 2014, e una riduzione negli ultimi anni, con incrementi nei settori fotovoltaici ed eolici. Le emissioni di anidride carbonica da produzione elettrica sono diminuite in quasi 30 anni, dal 1990 al 2017.

Riguardo ai consumi elettrici l’analisi della decomposizione mostra che l’efficienza contribuisce alla riduzione delle emissioni atmosferiche solo nel settore industriale, ma in quello domestico si nota un forte disaccoppiamento tra consumi elettrici e corrispondenti emissioni atmosferiche. In ogni caso i vari combustibili del parco termoelettrico italiano sono tra quelli a minore contenuto di carbonio, grazie all’utilizzo del gas naturale che contribuisce a rendere il fattore di emissioni di gas serra per la generazione termoelettrica tra i più bassi in Europa e, tra i principali Paesi esaminati, secondo solo a quello registrato per la Svezia. Il confronto avviene con Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Polonia, e Svezia, che, insieme con l’Italia, rappresentavano nel 2010 il 75% della produzione elettrica lorda e quasi il 70% delle emissioni da produzione elettrica dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea.

Il fattore di emissione nazionale di gas serra per la produzione elettrica di origine termica è il 22esimo in Europa, e tra i più grandi produttori di energia elettrica è superiore solo a quello della Svezia, che fa uso di bioenergie. In conclusione nel rapporto dell’Ispra si legge che tra le nazioni prese in esame, dove Italia e Polonia non hanno energia elettrica di origine nucleare, al netto del contributo della stessa e fatto salvo il caso di Svezia e Francia, i sistemi elettrici dei principali Paesi europei presentano impatto emissivo maggiore di quello italiano per unità di energia elettrica prodotta. Inoltre dal 2007 la crisi economica ha ridotto moltissimo i consumi totali aumentando la quota delle fonti rinnovabili, e per ciò che riguarda le emissioni atmosferiche del settore elettrico c’è stata una rapida diminuzione dei fattori di emissione di anidride carbonica per la generazione elettrica.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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