• CRONACHE

Maggioranza, parte la riconta e si riapre ai renziani di Italia Viva?

ROMA.  A smuovere lo stallo politico in mattinata ci ha pensato il ministro Dem Francesco Boccia, uno dei più vicini a Conte, che lo ha invitato a riaprire il dialogo con Iv, rompendo quindi il mantra del “mai più con Renzi” finora ripetuto dai vertici del Pd.

“In questa crisi irresponsabile aperta da Iv – sottolinea comunque il titolare degli Affari Regionali – non c’è alternativa a Conte Premier”. Anche il capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio, che pure in Aula aveva attaccato Renzi, ha rivolto lo stesso invito a Conte, pur chiedendo al leader di Iv un “gesto” di ravvedimento, un “fatto” oltre alle parole ribadite in giornata da Ettore Rosato o Teresa Bellanova. Un gesto che potrebbe essere per esempio un voto non ostile su Bonafede.  Il problema, infatti, è che in vista del voto mercoledì sulla relazione del Guardasigilli, non si vedono nuove truppe che allarghino l’esiguo drappello dei “volenterosi” emerso la scorsa settimana, come ha confermato uno dei promotori dell’iniziativa, Bruno Tabacci, il quale suggerisce a Conte di rimettere il mandato al Quirinale, riaprire il dialogo con Iv in vista di un Conte ter. La risposta è arrivata da Luigi Di Maio, che ha prima posto un veto a Renzi (“tra Conte e Renzi, scegliamo Conte”); poi ha drammatizzato il voto di mercoledì (“non è un voto su Bonafede ma sul governo”) e infine intimato ai potenziali “responsabili” di palesarsi entro 48 ore, cioè entro il voto di mercoledì, altrimenti si “scivolerebbe verso il voto”. Le parole di Di Maio a “In mezz’ora” sono state smontate subito dopo da Pierferdinando Casini, anch’egli ospite di Lucia Annunziata: “Di Maio parla di elezioni sapendo che è una bugia”, anche perché se dovesse cadere Conte “poi c’è sempre qualcun’altro” su cui si costruisce una maggioranza in Parlamento: ed ecco il “consiglio gratuito” del vecchio democristiano: Conte rimetta il mandato da Mattarella, riapra il dialogo con Renzi, ottenendo il reincarico. Anche Benedetto Della Vedova (+Europa), oggi all’opposizione, rivolge la stessa esortazione come premessa ad un allargamento della maggioranza in chiave europeista. E importanti senatori del Pd, come il capogruppo Andrea Marcucci, il suo vice Gianni Pittella, Dario Stefàno e Stefano Collina hanno palesato l’irritazione verso il muro contro muro di Conte.

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