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Massorondinaio, l’ambiente resta un cittadino di serie B

Nella frazione di Massorondinaio nel Mugello, da anni si susseguono le proteste dei cittadini penalizzati da un impianto di produzione asfalto. Adesso l'impianto cessa l'attività, ma non sarà effettuata una riqualificazione della zona, bensì arriverà un impianto di smaltimento rifiuti speciali

Sono preoccupati gli abitanti di Massorondinaio, un fazzoletto di terra nel Mugello, a 30 km da Firenze, incastonato tra S. Piero a Sieve e la provinciale 129. Un lembo verde ad alta vulnerabilità idrica  che già dal lontano 1964 è sede di una draga per scavare la rena, dal 1984 di un frantoio per frantumare inerti e dal 1986 di un impianto per produrre asfalto. Gli abitanti nell’ottobre del 2018 dopo petizioni e proteste e la costituzione di un comitato, sono riusciti a far revocare l’autorizzazione dell’impianto di asfalto. 

Tale impianto ha cessato l’attività,  ma sarà rimpiazzato da un’ area di deposito e movimentazione e frantoio mobile che dovrà smaltire 160 mila tonnellate di rifiuti speciali all’anno da aggiungere al frantoio già esistente.

Una soluzione non gradita  al Comitato che ha chiesto al comune di non dare la conformità a questo nuovo progetto ma anzi di riqualificare l’intera area penalizzata da decenni da miasmi, rumori assordanti, polveri sottili e deprezzamento degli immobili. 

Una riqualificazione che il consiglio comunale del 29 aprile scorso ha rifiutato non considerando il regolamento urbanistico. Il comitato non ha gettato la spugna e ha ottenuto una piccola soddisfazione che lascia però gli abitanti con l’amaro in bocca.

Autorizzata la dismissione dell’impianto

Come si legge in un comunicato del Comitato la Regione Toscana, con decreto n. 14819 del 27 agosto 2021, ha autorizzato la società CO.CO.5 S.r.l., affittuaria dell’impianto di asfalto di proprietà della società Piandisieve S.r.l., a dismettere la produzione di conglomerato bituminoso, ma contemporaneamente nella stessa area, ha autorizzato la CO.CO.5 S.r.l. alle emissioni in atmosfera diffuse di polvere, prodotte dalle attività di movimentazione e stoccaggio dei materiali inerti.

La società proprietaria dell’area, ha presentato un nuovo progetto di un impianto che dovrà gestire ben 166.000 tn/anno di rifiuti speciali. Un recupero ottenibile con lo stoccaggio e la frantumazione di materiali inerti con la possibilità di materiali con codice a specchio, ovvero rifiuti che potrebbero contenere anche sostanze pericolose.

I materiali classificati con codice a specchio saranno frantumati solo dopo che la impresa Piandisieve S.r.l. accerterà con sistemi di auto-analisi a campione l’assenza di materiali pericolosi.
Va ricordato che la ditta Piandisieve S.r.l. è, attualmente soggetta ad un’ordinanza per rumorosità prodotta dall’impianto di lavorazione inerti (ordinanza n. 17 del 11/08/2021) emessa dal Sindaco Federico Ignesti.

Nessuna riqualificazione urbana per Massorondinaio

Un definitiva la zona industriale di Massorondinaio a ridosso di abitazioni, di centri sportivi e del più grande parco pubblico del Mugello rimarrà zona di industrie classificate insalubri di prima classe. Eppure negli anni si sono susseguiti numerosi moniti delle varie istituzioni, affinché fosse risolta l’annosa questione della convivenza tra industria e abitato.

Trentasette cittadini di San Piero a Sieve, residenti in zone limitrofe all’impianto, hanno promosso ricorso al TAR (RGR n. 906/2021) per richiedere la Valutazione di Impatto Ambientale che determini anche una valutazione sanitaria della nuova industria sull’ambiente circostante e la popolazione di San Piero.
Oltre 500 cittadini del Comune di Scarperia e San Piero, in data 14 giugno 2021, hanno firmato un’istanza indirizzata alla ASL e al Sindaco del Comune di Scarperia e San Piero Federico Ignesti. Nell’istanza si chiedeva prima del rilascio di qualsiasi nuova autorizzazione ad industrie insalubri una valutazione del sanitario nell’area. Istanza Sindaco e ASL non hanno dato risposta.

Il difensore civico invita a tener conto del parere Asl

Per tale motivo, in data 06/09/2021, il Comitato si è rivolto al Difensore Civico Regionale, il quale ha stabilito che:
“le richieste di approfondimento avanzate dal Comitato in data 14/06/2021 al Comune di Scarperia e all’Azienda USL dovranno essere doverosamente e attentamente valutate nell’ambito dei lavori istruttori del procedimento di AUA dell’impianto, nell’ambito del quale si invita l’Amministrazione comunale ad acquisire il parere dell’Azienda sanitaria in merito a tutti gli aspetti di competenza, come evidenziato dal Comitato”.

A Massorondinaio nel tempo cambiano le proprietà e le produzioni ma rimane il nodo della convivenza tra industrie insalubri e zone residenziali. A riprova che tutto il mondo è paese, che gli aneddoti hanno una loro verità anche a San Piero a Sieve. E’ infatti il caso di citare con una certa amarezza il popolare proverbio “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Scrive in un comunicato il Comitato.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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