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Aperta la kermesse di Atreju, fra gli ospiti Orban, Conte e Salvini

ROMA. “Non so cosa significa essere responsabili. Lo vedremo nei fatti: qualora fosse un modo per aiutare il governo, mi farebbe irritare”, ha risposto Giorgia Meloni, a chi le chiedeva un giudizio all’opposizione “responsabile” annunciata da Forza Italia.”Noi siamo stati responsabili all’opposizione – aggiunge inaugurando Atreju 2019 – quando abbiamo votato il taglio dei parlamentari, perchè in modo coerente, lo riteniamo giusto. Quello che non ha fatto nè Forza Italia, nè Pd. Noi di Fratelli d’Italia – ha aggiunto – siamo gli unici a restare nel centrodestra: io sono per rilanciare la coalizione, ma stavolta con regole valide per tutti. Da questa festa rilanciamo un modello di partito, una comunità politica che punta a una vera alternativa”.

La 22esima edizione della kermesse della destra italiana non ospiterà solo figure che provengono da questa area politica, ma sarà aperta al confronto più largo possibile. Ne è un esempio l’appuntamento di oggi, alle ore 11,30, quando Bruno Vespa si confronterà con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una presenza di cui la Meloni si è detta molto felice, «perché chi ha la forza delle idee non teme il confronto». Tornando alla giornata di oggi, Atreju 2019 aprirà i battenti con i lavori dei laboratori e dei dipartimenti. Si spazia dall’ambiente al commercio con l’estero, dall’equità sociale alla famiglia, fino alla sicurezza e all’immigrazione. È previsto anche il contributo video di Ali Ibrahim Mohamed, definito un «patriota africano», che da anni si batte contro il franco cfa, la valuta con cui – secondo FdI, e non solo – la Francia tiene sotto il giogo monetario le sue ex colonie africane. Ieri ospite Matteo Salvini, ha parlato dell’«Italia che sarà». La sintonia con il leader della Lega non è certo una novità. L’asse sovranista è ormai diventato il cuore del centrodestra. Solo una decina di giorni fa Salvini ha partecipato alla manifestazione indetta dalla Meloni in piazza Montecitorio contro il Conte bis. Alle cinque del pomeriggio di ieri , poi, il confronto politico ha visto protagonisti il governatore della Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, il presidente dei deputati del Pd, Graziano Delrio, e il vicepresidente della Camera dei deputati di FdI Fabio Rampelli. L’appuntamento più atteso, però, è in programma oggi alle 15,30, quando la scena sarà riservata al primo ministro ungherese Viktor Orban. Il leader magiaro parteciperà al dibattito “L’Europa del popolo e l’Europa dei popoli”.

I punti in comune con Fratelli d’Italia sono molti. Il più evidente riguarda l’immigrazione. Due giorni fa la stessa Meloni lo ha ribadito: «Sull’accoglimento dei migranti sono d’accordo con Orban», perché «non voglio la redistribuzione, voglio il blocco navale, voglio fermare il flusso». Sempre oggi è atteso, alle 13, l’intervento del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che discuterà del futuro dell’Italia, «tra paura e speranza». Poche ore prima, alle 10 del mattino, a farla da padrone sarà la cronaca, con le «testimonianze dall’inferno» di Bibbiano e del Forteto. Ci si confronterà sul tema degli affidi con persone esperte del settore. A moderare il dibattito il direttore del Tempo Franco Bechis.

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