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Parte a Milano la mostra sulle cento donne scienziato

MILANO. E’ stata inaugurata oggi, martedì 15 gennaio, al Centro Diagnostico Italiano in via Saint Bon a Milano la mostra fotografica Una vita da scienziata – I volti del progetto #100esperte, un progetto artistico contro gli stereotipi di genere, ideato e curato da Fondazione Bracco. Ad immortalare le protagoniste del progetto fotografico è Gerard Bruneau, sin da fine Anni Ottanta uno dei fotografici di punta dell’agenzia Grazia Neri, per la quale ha realizzato ritratti, copertine e servizi per “Washington Post”, “Time”, “Newsweek”, “Le Figaro”, “Le Monde”, “Wall Street Journal”, “Der Spiegel”, “L’Espresso”. Del 1989 sono i reportage fotografici in Israele e in Kurdistan, nel 1990 fotografa il 1º maggio a Tirana per la rivista “Chorus”, e realizza in Russia un reportage sull’Armata Rossa.

“La nuova presa di coscienza delle donne in tutte le parti del mondo è una straordinaria leva di cambiamento sociale e politico, ma c’è ancora molta strada da fare – sottolinea Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco -. In questa direzione si muove anche il progetto 100 donne contro gli stereotipi, nato prima come una piattaforma, poi con un libro e ora con una mostra di ritratti di alcune di loro che hanno accettato di mettersi in gioco, talvolta in modo spiritoso nei confronti della loro professione”.

Biologhe, chimiche, farmacologhe, ingegnere, astrofisiche, matematiche, chirurghe, paleontologhe, informatiche sono solo alcune delle professioni, condotte ai massimi livelli, delle scienziate ritratte da Bruneau, che racconta: “Ho trovato grandi donne, anche quando piccole e fragili di aspetto, che hanno avuto la forza e la capacità di affermarsi e di conquistare spazi di rispetto, di responsabilità e direzione in un mondo così difficile, ancora fortemente androcentrico, diffidente, discriminante”.

Sorride al microscopio Maria Pia Abbracchio, la farmacologa che ha scoperto le staminali dormienti che possono rigenerare il cervello. Non molla il suo computer Patrizia Azzi, la fisica che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs al Cern di Ginevra. Appare dietro a una vetrata arcobaleno Barbara Caputo, conosciuta nel mondo come la donna che parla ai robot. E come loro tante altre scienziate hanno deciso di metterci la faccia per raccontare la fatica e la bellezza di fare ricerca in Italia.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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