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Non più animali abbandonati, soprattutto d’estate

Nuovo disegno di legge a modifica dell'art. 727 del codice penale proposto da due senatori del M5s.

Facciamo un passo indietro: nel nostro Paese, l’art. 727 del codice penale recita così: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

Ma la Lav – Lega antivivisezione – rivela che ogni anno sono circa 100.000 tra cani e gatti, gli animali domestici abbandonati. Senza prendere in considerazione tanti altri: criceti, coniglietti, uccellini.

Qualcosa non torna, viene da pensare che non ci siano abbastanza denunce, tanto meno condanne. I dati sono impressionanti e siamo molto arrabbiati, non solo riguardo l’abbandono in questo periodo, ma perché sappiamo che non è l’unico arco di tempo in cui succede. Anche durante le feste di Natale e subito dopo l’apertura della stagione venatoria, giusto in novembre, quando molti cani da caccia si rivelano inutili e vengono allontanati.

Un fenomeno da fermare, spesso causa di randagismo che sappiamo può creare incidenti stradali mettendo anche in pericolo gli automobilisti oltre naturalmente gli animali. Le campagne di sensibilizzazione sono state fatte in abbondanza ma evidentemente non sono sufficienti a cambiare il trend: è necessario qualcosa di più, che peraltro è stato proposto.

animali abbandonati

La nuova proposta c’è e fa sperare

Un disegno di legge, depositato nel 2018, dai due onorevoli M5s – Gianluca Perilli e Alessandra Maiorino – potrebbe essere l’adeguata risposta per reprimere questo fenomeno. Certo, è ancora in corso ma guardiamo in cosa consiste:

Pene raddoppiate: economicamente si passerebbe da una multa di 1000 euro ad una da 2.500 per arrivare ai 25.000 di massima contro i 10.000. La detenzione passerebbe da “zero ad un anno” di oggi a “da uno a tre anni“. Se incensurato potrà godere sì della condizionale ma la fedina penale sarebbe sporca, quindi il reato successivo porterebbe dritti in carcere.

Inoltre il nuovo disegno di legge prevederebbe che chi abbandona il proprio animale andrebbe incontro sia alla multa che all’arresto, non come oggi dove è prevista la mula o l’arresto. Si aggiunga pure che è previsto “un aumento della metà della pena se l’azione dell’abbandono determini un danno a persone, animali o cose” che in pratica si traduce nel rischio di carcere fino a 4 anni e mezzo se un cane abbandonato – ad esempio – possa causare un incidente stradale.

Chissà se questo inasprimento della pena sarà in grado di diminuire il fenomeno, certo dipende sempre da noi, che avremmo l’obbligo di segnalare e denunciare chiunque abbandoni o maltratti il proprio animale domestico, senza titubanza, perché contrastare questo fenomeno lo arginerebbe almeno.

Ci auguriamo che il decreto diventi effettivo, nel frattempo facciamo ciò che possiamo per contrastare l’abbandono o il maltrattamento degli animali: denunciamo senza remore alle Forze dell’Ordine, un nostro diritto ma soprattutto un dovere.

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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