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Orrore alle isole Faroe: uccisi almeno 1500 delfini

La tradizionale giornata della pesca condivisa alle isole Faroe, si è trasformata in un inutile e assurdo massacro di 1500 delfini

Millecinquecento delfini massacrati inutilmente. Anche i più strenui difensori della tradizionale caccia alle balene nelle Isole Faroe hanno condannato il massacro “crudele e inutile” di domenica. Gli animali guidati nelle acque poco profonde della spiaggia di Skálabotnur sull’isola di Eysturoy e lasciati contorcersi per ore prima di essere uccisi.

Anche i sostenitori della caccia sono sconvolti dal massacro dei delfini

Questa volta, però, quanto accaduto ha sconvolto anche molti sostenitori. I faroesi, che spesso considerano la caccia come parte del loro patrimonio culturale, sui social hanno espresso disgusto. Qualcuno ha scritto: “Sono imbarazzato di essere faroese”.
Heri Petersen, che presiede l’associazione locale di caccia Grind nella baia dove è avvenuta l’uccisione, ha affermato che troppi delfini sono stati radunati nella baia per una distanza troppo lunga, con troppo poche persone in attesa sulla spiaggia per ucciderli, prolungando la loro agonia.

Hans Jacob Hermansen, l’ex presidente della Faroese Grind Association, che si batte per la sopravvivenza della caccia tradizionale, ha dichiarato all’emittente locale Kringvarp Føroya di essere rimasto scioccato dall’evento, che ha affermato “distrugge tutto il lavoro che abbiamo fatto per preservare la tradizione”.

Il Grind è un’antica tradizione faroese

Il Grind è una tradizione importante per molti faroesi. Gli spettatori che guardano dalla riva e il pescato poi condiviso tra le famiglie che hanno partecipato. Quel che resta viene si condivide anche con gli abitanti dei villaggi vicini. Ma un abitante ha detto al quotidiano danese Ekstra Bladet, che non c’era modo che la gente del posto volesse consumare così tanta carne di delfino. La maggior parte di quel che resta dei poveri animali si getterà nella spazzatura.

Il capitano Alex Cornelissen, amministratore delegato globale di Sea Shepherd, che si batte contro la caccia alle balene già dagli anni 80, ha affermato che nel bel mezzo di una pandemia globale è stato “assolutamente spaventoso vedere un attacco alla natura di questa portata nelle Isole Faroe”.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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