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Osapp preoccupata dell’impennata dei casi di Covid in carcere

Da dicembre 2021 a gennaio 2022 si è registrato un incremento del 466% dei casi di positività nelle carceri italiani. Per la sigla sindacale tra le maggiori cause del fenomeno spicca il gran numero di irregolari dietro le sbarre

Un eccezionale aumento di casi da Covid-19 avvenuto in soli 20 giorni nella popolazione detenuta nelle carceri italiane sta facendo preoccupare l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenzia. La maggior parte di essi sono asintomatici e con disturbi di lieve entità, ma l’incremento delle positività non può che destare estrema preoccupazione nell’OSAPP per le conseguenze che tale situazione potrebbe generare.

“Questa situazione potrebbe minare il funzionamento e persino la sicurezza delle infrastrutture penitenziarie. Inoltre sta creando un grave disagio lavorativo negli addetti del Corpo di Polizia Penitenziaria impiegati nelle sezioni detentive che si trovano a stretto contatto con la popolazione detenuta e che stanno svolgendo anche turni di servizio di oltre 12 ore consecutive” ha commentato in una nota Leo Beneduci, segretario generale dell’OSAPP.

Dai 463 casi del 27 dicembre scorso si è passati infatti ai 2625 casi del 17 gennaio 2022. Un incremento del 466% che non può che far allarmare. E a questo si aggiunge che in soli 3 giorni i casi dichiarati all’interno delle carceri, cioè tra i detenuti, sono diventati 3287, con un aumento ulteriore del 25%.

La pandemia in carcere è tutt’altro che sotto controllo come invece e fortunatamente risulterebbe per il personale che opera negli istituti di pena, nella stragrande maggioranza di Polizia Penitenziaria, passato da 1646 casi di positività al 17 gennaio 2022 ai 1670 casi il 20 gennaio” ha denunciato Beneduci dell’OSAPP.

Aumento dei casi? Anche per via del sovraffollamento detentivo nelle carceri

Il leader dell’OSAPP ha evidenziato come questa situazione dell’aumento dei contagi da Covid-19 stia destando grande preoccupazione perché sussiste oltre che un grave sovraffollamento detentivo nelle carceri italiane, già denunciato dalla sigla sindacali nei precedenti mesi, anche una gravissima carenza di poliziotti penitenziari.

“Ogni giorno si deve provvedere a centinaia di separazioni tra i soggetti positivi e gli altri detenuti. Ma questo senza che vi siano le idonee condizioni ovvero gli spazi disponibili e persino i servizi igienici. Tutto ciò non può che generare crescenti tensioni interne e violenze molto spesso a danno del Personale, soprattutto nelle sedi di maggiore rischio quali quelle di Napoli, Roma, Firenze e Torino ha chiarito il referente dell’OSAPP.

Covid carcere

L’appello del sindacato al ministro Cartabia e Speranza: controllare maggiormente gli “irregolari”

Il sindacato ha più di una volta fatto appello alle Autorità amministrative del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e alle Autorità Politiche del Dicastero della Giustizia. Ma dal ministro Cartabia e dal sottosegretario Sisto le organizzazioni sindacali, al momento, hanno ottenuto solo silenzio.

Negli scorsi giorni l’OSAPP ha inoltrato un’ulteriore missiva al Ministro della Salute Speranza e del Commissario straordinario Figliuolo attenzionando il fatto che tra le maggiori cause della crescente pandemia in carcere vi sia la presenza di migliaia di soggetti irregolari che, non essendo iscritti al Servizio Sanitario Nazionale e non disponendo di tessera sanitaria, non sono stati soggetti a controlli o verifiche circa la vaccinazione.

Nonostante ciò, hanno sollevato i referenti sindacali, convivono con gli altri in celle detentive sovraffollare e senza alcun obbligo di mascherina. Un possibile fattore dell’incremento del numero dei positivi nelle carceri italiane a cui lo Stato dovrebbe, il prima possibile, porre rimedio.

Rossella Carluccio

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