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Pedofilia: chiesti 5 milioni di risarcimento alla diocesi di Savona

SAVONA. A 7 anni dalla condanna di don Nello Giraudo, l’associazione Rete L’Abuso ha depositato in tribunale due delle cinque citazioni (3 dei 5 minori coinvolti erano stati tolti alle famiglie dai servizi sociali e affidati proprio a don Giraudo): l’iniziativa è arrivata dopo una trattativa che non ha portato a sbocchi. La causa parte da un concetto che fu messo in evidenza dal giudice Fiorenza Giorgi rispetto alla mancata denuncia (e quindi tutela) delle vittime, da parte dei vescovi, che erano a conoscenza degli abusi sui minori: nel provvedimento di archiviazione per sopraggiunta prescrizione nei confronti dell’ex vescovo Lafranconi, la giudice Giorgi aveva scritto che era emersa con chiarezza «come la sola preoccupazione dei vertici della Curia fosse quella di salvaguardare l’immagine della Diocesi, piuttosto che la salute fisica e psichica dei minori». Quasi 5 milioni. È il risarcimento danni chiesto alla diocesi di Savona per cinque casi di pedofilia. La curia, che ha cambiato guida, non commenta.

La causa parte da un concetto che fu messo in evidenza dal Gip Fiorenza Giorgi rispetto alla mancata denuncia e tutela delle vittime, da parte dei vescovi, che erano a conoscenza degli abusi sui minori. Nel provvedimento di archiviazione per sopraggiunta prescrizione nei confronti dell’ex vescovo Lafranconi, il giudice aveva scritto che era emersa “con chiarezza come la sola preoccupazione dei vertici della Curia fosse quella di salvaguardare l’immagine della diocesi più che la salute fisica e psichica dei minori”. Parole da cui oggi il presidente di Rete L’abuso, Francesco Zanardi, una delle vittime, riparte per la causa civile.

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