• CRONACHE

Pedofilia: condannato per mancata denuncia, si dimette arcivescovo di Lione

LIONE. L’arcivescovo di Lione e cardinale Philippe Barbarin, 68 anni, è stato condannato a 6 mesi di prigione con la condizionale per mancata denuncia di abusi sessuali su minori perpetrati negli anni ’70 e ’80 durante i campi scout da padre Bernard Preynat. La sentenza è stata pronunciata dal tribunale di Lione. Dopo la condanna, Barbarin ha annunciato di voler presentare le sue dimissioni al Papa. “Ho deciso di recarmi dal Santo padre per consegnargli la mia lettera di dimissioni”, ha detto l’alto prelato, parlando di “terremoto nella chiesa di Francia”.

Il processo contro il cardinale, che si è sempre detto innocente, ha sollevato grande emozione in Francia, anche per le testimonianze in aula delle presunte vittime. Al centro della vicenda vi sono le accuse di nove ex scout che hanno denunciato di essere stati vittime di abusi sessuali perpetrati prima del 1991 da un sacerdote di Lione, padre Bernard Preynat. L’affare era scoppiato nel 2015, ma una prima inchiesta giudiziaria si era conclusa con una archiviazione. Sostenute dall’associazione “La parole liberée”, le famiglie dei nove ragazzi si erano rivolte in tribunale contro la diocesi per non aver denunciato i fatti. Oltre al cardinale erano imputati altri 5 membri della diocesi, che non sono stati condannati perché le accuse nei loro confronti sono prescritte. Barbarin afferma di essere venuto a conoscenza delle accuse contro Preynat solo nel 2014, quando una delle presunte vittime si confidò con lui. Ma le parti civili sostengono che il cardinale era al corrente dei fatti fin dal 2010, quando convocò il sacerdote per discutere delle voci che correvano sul suo conto.

Barbarin intende comunque ricorrere in appello: “La motivazione del tribunale non mi convince. Contesteremo dunque questa sentenza con tutti i mezzi utili della giustizia”, ha dichiarato il legale dell’alto prelato, Jean-Félix Luciani.

Tags

Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

Articoli correlati