• SCUOLA

Ritorno a scuola: a gennaio in presenza, interventi locali in caso di focolai

Scatta adesso il piano per il ritorno a scuola nel mese di gennaio. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, prepara la ripresa in presenza delle lezioni negli edifici scolastici. Proprio su questo punto il titolare del Miur insiste in particolare: nonostante la situazione dei contagi tutt’altro che rassicurante, da Roma la riapertura è vista come fondamentale.

Di certo, se questo è il proposito generale, bisognerà valutare i singoli casi a livello locale. Qui sarà compito delle regioni, in accordo con i comuni, optare per eventuali scelte differenti.

Strategie per fronteggiare il ritorno a scuola

Poco più di un quarto delle persone contagiate ha meno di 20 anni, quindi ancora in età scolare. La fascia 12-19 anni, l’ultima finora interessata al vaccino contro il Covid, ha raggiunto i 3,7 milioni di dosi inoculate. La quarantena delle classi infette è sul numero di 10.000. Ora è il tempo di reagire prima di tornare tra i banchi.

Il governo ha già previsto l’utilizzo di mascherine Ffp2 per studenti, docenti ed operatori scolastici. Il monitoraggio dei positivi infetti nelle classi deve essere gestito in modo sistematico.

Bianchi ha chiesto una “responsabilità” collettiva nel settore, poi ha proseguito il discorso parlando di possibili “chiusure isolate” soltanto in caso di “condizioni straordinarie”. Se sussistessero focolai locali segnalati dai dirigenti scolastici, dunque, presidenti regionali e sindaci interessati si attiverebbero in tale senso.

Da gennaio il rientro a scuola

Contagi sotto controllo

Sotto attenta osservazione dal dicastero di viale Trastevere c’è il fenomeno del contagio nelle aule che secondo i dati raccolti rimarrebbe abbastanza circoscritto: sarebbe stato contagiato solo lo 0,5% su 8 milioni di ragazzi. Nonostante ciò, il supporto delle forze armate aiuterà gli sforzi per arginare il peggio è garantire lo svolgimento delle attività a scuola.

Il governo ha infatti deciso di stanziare, come si legge nell’ultimo decreto, 9 milioni di euro per laboratori militari ed il sistema di tracciamento. Altri 5 milioni andranno per comprare le Ffp2 per il personale a contatto con studenti senza obbligo di mascherina. Questi sono i bimbi della scuola dell’infanzia fino ai 6 anni ed a tutti i giovani soggetti fragili anche più grandi. Ulteriori 14,5 milioni sono per il personale sanitario sempre nelle forze armate.

Dal ministero della Difesa ecco 11 laboratori militari per aiutare le ASL in 8 regioni. Si sta così perfezionando il piano per il ritorno a scuola, dopo i 18mila tamponi praticati dai militari in 470 istituti scolastici.

Un’istantanea sanitaria del momento e sulle mascherine

Il dibattito sull’uso delle Ffp2, già esistente da mesi, continua a dividere l’opinione pubblica. Un loro uso prolungato, anche fuori dagli istituti, è fonte di critiche. Tra vaccini ancora da diffondere a dovere tra i minorenni, i soggetti esentati, l’attuale diffusione della variante Omicron, una decisione non è sicuramente facile.

Il Comitato Tecnico Scientifico del ministero della Salute a maggio aveva espresso un parere negativo sul loro utilizzo per lungo tempo. Adesso questo giudizio potrebbe essere ribaltato, alla luce dell’evoluzione e della diffusione del virus. L’alternativa a questa soluzione delle mascherine è imporre nuovamente la tanto criticata Didattica a Distanza.

Giampaolo Negro

Laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, giornalista pubblicista dal 2012. Ho collaborato dal 2010 al 2021 con "Sprint e Sport" occupandomi di calcio giovanile e dilettantistico, con particolare attenzione alla scuola calcio. Appassionato di cultura storica, arte, teatro musica e affascinato dalle meraviglie della natura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati