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Scuola, Bianchi e i suoi punti di indirizzo istituzionale

Seconda parte della considerazioni sul decreto firmato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dal titolo "Atto di indirizzo politico-istituzionale per l’anno 2022".

Dopo aver illustrato il primo e più significativo punto di indirizzo istituzionale del ministro Bianchi nel precedente articolo, ritengo importante in questo scritto presentare anche gli altri pilastri istituzionali, che reggono il lavoro ministeriale. In questo modo si dovrebbe avere – e il condizionale è in questo caso d’obbligo – una visione completa del percorso operativo.

Potenziamento dell’offerta formativa

Dopo aver affermato che il ministero lavorerà per rendere concreto il diritto all’apprendimento di tutte le studentesse e gli studenti, al fine anche di ridurre il fenomeno dell’abbandono, Bianchi introduce un nuovo elemento programmatico: sarà fatto ogni sforzo per potenziare l’offerta formativa, cercando di operare un allineamento degli standard della scuola italiana a quelli internazionali e alle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro.

Riprendendo quanto previsto tra l’altro dal PNRR (il Piano Nazionale finanziato dall’Unione Europea), verranno rinforzate sia le competenze scientifiche relative a scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, sia le competenze digitali, sia le competenze multilinguistiche. Questo tipo di intervento, che richiederà anche necessarie modifiche dei programmi, coinvolgerà la scuola nel suo complesso, di conseguenza saranno coinvolti gli studenti ed il personale docente. Come un’efficace espressione sintetica, dice il ministro che si deve creare una “cultura scientifica” e una “forma mentis” necessaria per lo sviluppo del “pensiero computazionale”.

Non essendo però sufficiente solo una cultura scientifica e informatica, sarà cura del ministro organizzare progetti di mobilità internazionale per allievi ed insegnanti. C’è di più. La scuola deve educare al corretto esercizio del diritto di cittadinanza, quindi sarà indispensabile una serie di iniziative per l’educazione allo sviluppo sostenibile “quale condizione indispensabile per sostenere la transizione ecologica del Paese”.

Tutto questo lavoro sarà certamente più efficace se un organizzato sistema di orientamento sarà effettuato nelle scuole. In altre parole, deve finire in via definitiva l’attuale modo di orientare che si riduce ad una passerella di rappresentanti delle istituzioni scolastiche, che serve solo a reclamizzare determinati corsi come se fossero prodotti da vendere al mercato.

Nel globale contesto di riforme di istituti, programmi e metodi di insegnamento e orientamento, una particolare attenzione meriterà il tema dell’istituzione tecnica e professionale, oggi troppo lontani nel rispondere alle richieste del mondo industriale. Bisogna creare una scuola 4.0 per rispondere alle esigenze dell’impresa 4.0.

scuola Bianchi
Bianchi all’inaugurazione dell’anno scolastico a Pizzo Calabro (Twitter)

Promozione di processi di innovazione didattica e digitale

È da considerare sotto tutti i punti di vista il modello di insegnamento tradizionale, incentrato sulla lezione frontale. Dovranno essere introdotti pertanto metodi didattici nuovi, che prevedano la presenza di competenze complementari. Non solo. Sarà indispensabile utilizzare un metodo che proponga, nel rispetto degli obiettivi da raggiungere, che devono essere comuni a tutta la classe, percorsi, “fatti su misura”, individualizzati cioè, sulle specifiche esigenze degli allievi.

Per questo fine devono essere valorizzati tutti gli strumenti utili, “a partire dai materiali tradizionali e dei libri di testo”, per i quali il ministero si riserva di fornire indicazioni sulle procedure da seguire per la scelta. Poiché questo tipo di impostazione didattica prevede l’uso frequente di tecnologie ad hoc , il ministero fa sapere che saranno messe a disposizione le necessarie risorse “al fine di trasformare le aule scolastiche in ambienti innovativi, connessi e digitali, idonei alla sperimentazione di nuove metodologie di apprendimento e di assicurare gli opportuni collegamenti per l’accesso alla banda larga”.

Promozione di politiche efficaci per il personale scolastico

Poiché la valorizzazione del capitale umano rappresenta una leva strategica per collocare la scuola nelle posizioni alle quali una seria politica governativa aspira, deve essere impostato un lavoro di formazione iniziale e di aggiornamento successivo.

Per quanto riguarda la prima verrà applicato un modello operativo con il coinvolgimento delle Università, che avranno il compito di garantire l’attuazione di iniziative per sviluppare le competenze necessarie per l’esercizio della professione di docente. Per quanto riguarda il secondo, vale a dire l’aggiornamento del personale della scuola, dovrà essere con urgenza individuato un nuovo sistema per la formazione continua. Si deve puntare all’ampliamento dell’attuale offerta formativa sia per rispondere in modo efficace alle esigenze degli operatori, sia per rafforzare la crescita professionale del personale della scuola.

Proprio per andare rapidamente a risultati concreti, sarà posta in essere una Scuola di alta formazione che coinvolgerà INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione), ma che vedrà anche la presenza delle Università italiane e straniere.

Investimenti sull’edilizia scolastica e innovazione sugli ambienti di apprendimento in chiave innovativa

In questo punto sono presenti due priorità molto sentite del ministro Bianchi: la sicurezza per gli edifici esistenti e una progettazione più rispondente alle nuove metodologie didattiche per le nuove scuole.

Per quanto riguarda la prima priorità: in modo categorico è ribadito l’impegno del ministero ad intervenire per rendere agibili, da un punto di vista di una riqualificazione sicura, gli ambienti scolastici. Del resto è previsto un investimento che tiene conto sia dei finanziamenti del PNRR (fondi della Commissione Europea), sia di risorse del bilancio dello stato.

Per quanto riguarda le nuove costruzioni sarà predisposta una programmazione che arriverà a coprire lo spazio dal 2022 al 2026, per realizzare 195 nuovi edifici scolastici. In questa progettazione una significativa attenzione sarà destinata alle strutture sportive legate agli edifici scolastici.

Il ministro Patrizio Bianchi in visita all’IIS “Elsa Morante-Ginori Conti” di Firenze (Twitter)

Autonomia scolastica e sistema di valutazione

Assai interessante, anche se non del tutto nuova, è la posizione del ministro sul problema dell’autonomia scolastica. Nel rispetto della linea del governo, che va in modo pesante in questa direzione, sarà operato un consistente taglio della burocrazia, al fine di rendere effettiva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, che diventano le vere protagoniste dell’attività educativa. Agli uffici regionali e ministeriali toccherà il compito di essere strutture di assistenza, perché devono fornire il massimo supporto delle scuole. Anche le strutture con funzioni di valutazione non saranno più organi ispettivi di controllo, ma diventeranno organismi di verifica dei processi educativi idonei a promuovere interventi finalizzati al miglioramento dell’efficacia educativa.

Un ultimo importante punto: investire sul sistema integrato 0-6 anni

Non verrà assolutamente trascurato il potenziamento della rete dei servizi per l’infanzia. Il ministro infatti si dichiara convinto, aderendo tra l’altro ad una tesi unanimemente sostenuta dalla dottrina pedagogica, che “l’inserimento precoce nel sistema educativo è un fattore in grado di favorire il successo formativo degli studenti, oltre a costruire un importante strumento al servizio della parità di generi”.

Prof. Franco Peretti
Esperto di metodologie formative

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Franco Peretti

Professore ed esperto di diritto europeo

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