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Serie A, diritti tv: spunta l’ipotesi Mediaset con una partita in chiaro

La rivoluzione del campionato di Serie A ha inizio“. Con questa breve frase si potrebbe sintetizzare il particolare momento storico che si appresta a vivere il massimo campionato di calcio italiano i cui diritti televisivi per il triennio 2021/2024 sono stati acquistati a sorpresa da DAZN. Il servizio di video streaming online britannico dedicato agli eventi sportivi mette fine alla supremazia di Sky che dalla stagione 2003/04 è stata senza alcun dubbio la piattaforma regina nella trasmissione delle partite di A e non solo.

La scorsa settimana la Lega Serie A ha accettato la proposta di DAZN che per ottenere i pacchetti 1 e 3, relativi alla trasmissione in esclusiva di 7 match giornata (pacchetto 1) e 3 match in co-esclusiva (pacchetto 3), ha offerto circa 840 milioni di euro. Mentre non era stato ancora assegnato il pacchetto 2, relativo alle tre partite in co-esclusiva, in quanto l’offerta di 70 milioni da parte di Sky era stata ritenuta troppo bassa.

Pacchetto 2 che ieri pomeriggio sarebbe potuto finire nelle mani del gruppo di proprietà di Rupert Murdoch e che invece non è stato assegnato per l’ennesima volta: pur presentando un’offerta migliorata del 20%, pari a 87,5 milioni di euro, l’offerta di Sky è stata nuovamente declinata. E pensare che per chiudere definitivamente i giochi sarebbe bastato solo un voto.

Diritti tv, sette grandi sorelle contrarie all’ultima offerta di Sky: tra queste non compaiono Milan e Roma

Ieri in Assemblea di Lega 13 società hanno votato a favore dell’offerta di Sky (il quorum necessario è di 14), mentre 7 si sono dichiarate contrarie: Juve, Inter, Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona. Non è stata fornita alcuna motivazione ufficiale sul rifiuto ma sembra quasi scontato che queste società abbiano ritenuto ancora bassa l’offerta, in particolar modo se paragonata all’offerta di 740 milioni relativa al pacchetto di 7 gare in esclusiva, che conseguentemente fa stimare il valore del pacchetto in co-esclusiva intorno ai 100 milioni.

Inoltre fa molto riflettere che tra le squadre che contrarie all’ultima offerta presentata dal colosso europeo nel settore delle telecomunicazioni non compaiano Milan e Roma, due società che ancora oggi devono fare i conti con il Far Play Finanziario disposto dalla Uefa, alle quali sarebbe molto utile l’ingresso di ulteriori entrate economiche. Infatti non è casuale che cinque delle sette società che hanno votato contro occupino attualmente delle posizioni di vertice in classifica (a parte il sorprendente Hellas Verona nono e la Fiorentina 14esima). Posizione di classifica finale che influisce in maniera rilevante su eventuali entrate extra che potrebbero scaturire con la chiusura di contratti più remunerativi.

Se Mediaset acquisirà 3 partite in co-esclusiva una di queste sarà trasmessa in chiaro

Ma la novità sorprendente è che il pacchetto 2 potrebbe finire nelle mani di Mediaset che sarebbe disposta ad offrire i 100 milioni richiesti e che starebbe pensando di rendere visibile in chiaro una delle tre partite in co-esclusiva tra il posticipo del sabato sera, l’anticipo della domenica o il posticipo del lunedì. A questo proposito sarebbe al vaglio la possibilità di riconoscere una forma di compensazione per le squadre le cui partite verranno trasmesse in chiaro.

Se così fosse si tratterebbe di vera “rivoluzione” di cui si potrebbe fregiare il gruppo fondato da Silvio Berlusconi, e guidato dal figlio Pier Silvio, che oggi detiene i diritti in chiaro della Champions League e che nella stagione 2022/23 trasmetterà 121 partite in esclusiva della massima competizione europea per club. Senza dimenticare che aveva già ottenuto una grande vittoria nel 2018 trasmettendo in esclusiva il Mondiale di calcio in Russia, quello a cui non prese parte la nostra Nazionale.

Nonostante la volontà e le serie intenzioni Mediaset potrebbe incontrare sul proprio cammino alcuni ostacoli: non è escluso che si possano inserire nella trattativa anche Amazon e Discovery. Ma anche Sky non è completamente fuori dai giochi e potrebbe decidere di presentarsi con un’offerta più allettante.

Serie A

Lega Serie A, diritti per l’estero non ancora assegnati: fare da sé o affidarsi a un intermediario?

Da sottolineare che anche i diritti televisivi per l’estero non sono stati assegnati. A fare fronte comune sempre gli stessi 7 club che si sono opposti all’offerta relativa al pacchetto 2 italiano, i quali non si sono presentati alla riunione invalidando di fatto l’assemblea per mancanza del numero minimo di partecipanti. Anche in questo caso si punta ad ottenere condizioni economiche più vantaggiose: venerdì è prevista una nuova riunione nella quale si discuterà della possibilità di affidare la delicata trattativa ad un advisor esterno come Infront, ma si valutano anche i profili di Kosmos e Aser.

Ma non è da escludere che la Lega possa decidere di condurre in prima persona le trattative e vendere i diritti privatamente dividendoli per area geografica come già avvenuto nel mercato statunitense con Cbs, mentre sarebbero in corso trattative private per il mercato medio orientale e quello nordafricano.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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