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Vicenza, acquista online un veleno dal 1.100 euro per togliersi la vita

“Vi prego datemi un farmaco che possa farmi morire facendo morire cuore e cervello velocemente e immediatamente”. Queste alcune delle parole contenute nella mail inviata da Marina Bodrick, 31enne di Dueville, a un destinatario ignoto grazie al quale ha ottenuto un potente veleno con cui ha deciso di suicidarsi. A quanto pare avrebbe deciso di farla finita in quanto era molto insofferente all’ambiente di lavoro nel quale aveva prestato servizio fino al 2 febbraio scorso, era dipendente di un’amministrazione pubblica, e dal quale si era licenziata ad insaputa della famiglia.

Secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto la ragazza avrebbe acquistato il farmaco letale in rete pagandolo 1.100 euro e ritirandolo personalmente dal corriere. La storia è stata resa pubblica dalla madre di Marina, Giovanna Cocco, nel tentativo di denunciare il pericolosissimo “mercato di morte” presente in rete. La donna ha raccontato di essere riuscita ad entrare nel pc della figlia, di aver letto le mail inviate a questi “venditori di morte” e di aver trovato tracce dei siti in cui aveva cercato il modo per farla finita.

La dose di veleno giusta per una morte “dolce”

“Voglio essere in grado di non accorgermi di nulla morire nel sonno, come se mi addormentassi tranquillamente e dolcemente” avrebbe scritto la 31enne vicentina in una delle email. Inoltre avrebbe fornito ai suoi interlocutori peso e altezza, in maniera tale da avere la dose letale giusta di veleno per morire. Gli oltre mille euro pagati per il farmaco sono finiti su un conto corrente tedesco intestato a una cinese. Ma la madre è convinta che sarà difficile risalire all’identità dei suoi interlocutori perché ritiene che Marina abbia ricevuto precise istruzioni per non lasciare tracce che possano compromettere queste persone.

Ora si aspetta l’esito dell’autopsia

Gli inquirenti sono al lavoro per capire chi ci sia dietro il sito che le ha fornito farmaco e indicazioni. Hanno acquisito il pc e stanno svolgendo indagini a 360 gradi per andare a fondo della vicenda. Fondamentale ai fini delle indagini sarà l’esito dell’autopsia, che chiarirà se effettivamente sia stato il farmaco a fermare il cuore di Martina oppure sia morta soffocata a causa del sacchetto che le copriva il volto. La 31enne, infatti, per essere sicura di non sopravvivere, dopo aver assunto il veleno, si è legata un sacchetto in testa.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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