• ATTUALITA'

Videogiochi, un bene o un male per la salute dei ragazzi?

Da molti anni a questa parte, uno degli argomenti più discussi è quello dell’utilizzo dei videogiochi, ci si continua a chiedere infatti se questi “fanno bene o fanno male alla nostra salute”. Non c’è un’unica risposta in merito, anzi, come per ogni cosa ci sono i due lati della medaglia: chi pensa che siano di stimolo e facciano bene e chi invece sostiene che siano di intralcio all’intelligenza dell’individuo che ne fruisce.

I videogiochi sono visti spesso come un passatempo nocivo, ma resta comunque il fatto che si tratta di un momento piacevole, a cui si dedicano sempre più persone. Quindi se i videogame non sfociano in una dipendenza, possono portare a risultati positivi. Infatti, visto che aiutano a potenziare alcune capacità cognitive, talvolta possono essere usati come una sorta di “terapia”; ad esempio, un gioco d’azione potrebbe essere d’aiuto ai bambini dislessici, poiché questo li aiuta ad aumentare il livello di attenzione.

I videogiochi possono essere impiegati anche per combattere lo stress, ma è importante saper sempre mantenere un giusto equilibrio, perché giocare ai videogames è piacevole e divertente, ma non bisogna diventarne dipendenti.

Quali sono gli aspetti positivi e quali quelli negativi dei videogame?

Secondo alcune ricerche scientifiche, pare che distrarsi con i videogiochi possa essere un toccasana, senza però esagerare. Alcune tra le motivazioni principali per cui i videogiochi sono considerati favorevoli:

  • Aiutano a socializzare, più del 70% dei giovani gioca in compagnia, questo aiuta quindi la socializzazione e si sviluppa l’attitudine alla cooperazione; come ad esempio gli attuali giochi online, che prevedono un’interazione con gli altri player e che favoriscono quindi la comunicazione e lo spirito di squadra;
  • Stimolano l’apprendimento, alcuni giochi sono d’aiuto allo stimolo della curiosità e aiutano a mantenere un alto livello di concentrazione; ad esempio i giochi storici o geografici, che permettono di conoscere rispettivamente diverse epoche storiche e diversi luoghi;
  • Sono un antistress, vi sono dei giochi che hanno regole semplici ed intuitive (ad esempio il Tetris) e sono un ottimo modo per rilassarsi e migliorare l’umore;
  • Problem solving, i videogiochi di tipo strategico aiutano nel problem solving, permettono infatti di riuscire a risolvere meglio situazioni reali complesse;
  • Movimento, oggigiorno ci sono giochi più moderni, che permettono il movimento di tutto il corpo e aiutano a contrastare la sedentarietà (come il Wii Fit);
  • Prendere decisioni rapide, il videogioco stimola l’adrenalina e abitua a pensare più rapidamente a soluzioni e strategie. I giochi d’azione, ad esempio, richiedono al giocatore specifiche competenze e migliorano la prontezza nel prendere decisioni veloci.

Mentre per quanto riguarda gli aspetti negativi dei videogiochi, il problema sorge quando si passa dal semplice utilizzo dei videogame all’abuso. Per tale motivo è importante che i genitori stiano attenti ai segnali che mostrano un cambiamento nel comportamento dei ragazzi.

Alcuni esperti di neuropsichiatria sostengono infatti che, come in tutte le dipendenze, anche l’uso compulsivo dei videogiochi ha delle conseguenze, ad esempio: il distacco dalla realtà, che viene surclassata da quella virtuale; l’abbandono dello studio e degli altri hobby del ragazzo; gli effetti legati anche alla difficoltà nell’apprendimento e nell’attenzione; all’alterazione del ritmo sonno-veglia. Il tutto fino alle conseguenze più gravi, come i disturbi della personalità.

videogiochi

Conclusioni

Secondo quanto riscontrato da alcuni studi condotti da diversi ricercatori, c’è chi sostiene che vi è una correlazione tra il tempo trascorso a giocare con i videogame e la sensazione di benessere, portando beneficio anche alla salute mentale. D’altro canto vi sono però altrettanti studi che sostengono il videogioco sia nocivo ed è fondamentale mettere in guardia circa l’induzione sui comportamenti e la dipendenza da questi.

La cosa importante per un genitore o tutore di un ragazzo è quella di insegnargli ad usare in modo corretto i videogiochi: spiegare che si tratta di un computer; stabilire dei tempi di gioco per non cadere in una dipendenza; possibilmente avere sempre un controllo diretto, specie per evitare che vengano fatti giochi violenti o pericolosi; evitarne l’uso prima di andare a dormire, in quanto il gioco ha effetti stimolanti ed interferisce con i meccanismi che favoriscono l’addormentamento.

Ad ogni modo, non esiste una risposta definitiva alla questione se il gioco faccia bene o male, è stata riscontrata una relazione positiva tra gioco e benessere, ma va monitorato il comportamento del soggetto ed evitare problemi di dipendenza.

Valeria Glaray

Tags

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

Articoli correlati