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Violenza negli stadi: il bilancio dell’ Osservatorio sulle manifestazioni sportive

ROMA. Meno incidenti, meno forze dell’ordine impiegate e più spettatori in Serie A. E’ il bilancio tracciato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza (Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive) dopo il girone di andata dei campionati di calcio professionistici 2018/2019. In particolare, in serie A cresce la partecipazione di pubblico (da 24.500 a 25.200 di media a gara), con azzeramento degli incidenti allo stadio e nelle immediate vicinanze.

Più preoccupante, invece, la situazione sulle vie di trasporto, come dimostrano gli scontri di Inter-Napoli, per esempio, avvenuti lontano dal Meazza.  In particolare, gli incontri con feriti sono diminuiti da 30 a 15. I feriti tra i civili da 23 a 19. I feriti tra le forze dell’ordine da 24 a 15. Calano le persone arrestate (da 25 a 18) e le persone denunciate (da 431 a 299). In crescita, invece, i feriti tra gli steward: da 3 a 5. In numeri assoluti, evidenzia il Dipartimento, l’impiego delle forze dell’ordine è in calo del 5% con 4.444 unità in meno (da 85.388 a 80.994). L’impiego medio nelle 893 gare risulta stabile (da 92 a 90 unità a partita). In particolare: in serie A il bilancio è di 207 unità impiegate per gara anziché 211, in B sono salite a 117 (contro le 106 di metà stagione di un anno fa), con l’incremento del 10%. In Lega Pro l’impiego degli agenti é calato da 43 a 40 unita a partita (meno 7%). Sulle autostrade si registrano 30 condotte incivili e o delinquenziali, rispetto alle 67 di un anno fa (5 di tifosi del Napoli, 4 della Fiorentina, 3 della Sampdoria, Milan e Juve, due della Roma).

In ambito ferroviario si contano 6 episodi (erano 4). Un episodio a testa per Roma, Napoli, Bologna, Fiorentina, Cosenza e Vis Pesaro. Sui dati relativi alle violenze dei tifosi registrate nel girone d’andata dei campionati di calcio, evidenzia il Dipartimento della Pubblica sicurezza, pesa “una immanente precarietà, data ancora dalle profonde carenze-assenze delle società calcistiche e delle Leghe”

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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