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22 dicembre: San Flaviano, martire nel IV secolo

Lo scorso anno ci siamo soffermati su Santa Francesca Saverio Cabrini, celebrata dalla Chiesa cattolica proprio il 22 dicembre. Oggi ci soffermiamo, invece, su San Flaviano, martire nel IV secolo al tempo di Giuliano l’Apostata. Marito di Santa Dafrosa e padre delle sante Bibiana e Demetria, non è mai stato inserito in alcun martirologio, anche se il suo culto è però particolarmente vivo presso la cittadina laziale di Montefiascone.

Come spiega Fabio Arduini, è “assai difficile è riuscire a far luce sulla vera identità di San Flaviano, considerato martire romano al tempo dell’imperatore Giuliano l’Apostata. La tradizione lo vuole marito di Santa Dafrosa (4 gennaio) e dunque padre delle sante Bibiana (2 dicembre) e Demetria (21 giugno). Confessatosi cristiano, venne marcato a fuoco sul volto con il sigillo degli schiavi e condannato al lavoro forzato presso le terme od un tempio pagano presso una località che è stata variamente identificata con Civitavecchia, Acquapendente o Montefiascone. Ma il centro del suo culto è in particolar modo ormai da un millennio proprio quest’ultima pittoresca cittadina laziale”.

Le reliquie del santo sono conservate in parte nella cattedrale, ma buona parte di esse è invece oggetto di culto nella chiesa intitolata al santo stesso, ai piedi della cittadina. La chiesa di San Flaviano suscita interesse non soltanto per i suoi ricordi di santità, ma anche per i suoi caratteri costruttivi. E’ infatti formata da due edifici sovrapposti, ambedue di tipo basilicale a tre navate con abside. Colonne e pilastri sono arricchiti da fantasiosi capitelli scolpiti, che rievocano con prepotente suggestione l’antica arte etrusca, così ricca di testimonianze in quella regione. Una serie di antichi affreschi lungo le pareti arricchisce invece la chiesa inferiore.
In questa antichissima chiesa le reliquie di San Flaviano riposano da più di undici secoli. Già nell’852 infatti il pontefice Leone IV ne faceva menzione in una sua lettera. A quel tempo l’edificio era intitolato a Santa Maria e solo più tardi mutò il nome in quello del santo, venendo ricostruito nella forma attuale. Papa Urbano IV consacrò il nuovo altare nel 1262 ed alla medesima epoca risale anche la bella facciata monumentale. Le reliquie di San Flaviano furono deposte sotto l’altare, contenute in un’urna di marmo.
Nel 1657, con l’imperversare di una pestilenza, si pensò di esumare i resti del patrono per invocarne l’intercessione. Si scoprì così che l’urna era stata interrata in una profondissima fossa, unico modo per sfuggire alla profanazione degli invasori barbari, che devastarono Montefiascone nell’Alto Medioevo.

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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