• IL SANTO DEL GIORNO

23 marzo: San Turibio de Mongrovejo, vescovo in Perù

Turibio de Mongrovejo nasce da una nobile famiglia spagnola a Maiorca, nel 1538. Studia Diritto nelle università di Coimbra e Salamanca. Poco più che quarantenne su indicazione del Re Filippo II, il Papa Gregorio XIII viene nominato arcivescovo di Lima, in Perù. In pratica, da un giorno all’altro da semplice presidente del Tribunale di Granada viene innalzato alla dignità ecclesiastica. Si verifica con il giurista Turibio quello che era accaduto più di mille anni prima con lo statista Sant’Ambrogio: in quattro domeniche consecutive, Turibio riceve gli ordini minori; poche settimane dopo viene ordinato presbitero e, infine, consacrato vescovo.

Nel 1580 parte per il Sudamerica dove inizia un’intensa attività missionaria. Nei suoi 25 anni di episcopato organizza la Chiesa peruviana in otto diocesi e indisse dieci sinodi diocesani e tre provinciali. Nel 1591 a Lima nasce per sua volontà il primo seminario del continente americano. Turibio incentiva la cura parrocchiale anche da parte dei religiosi ed è molto severo con i sacerdoti proni ai conquistadores. Sul proprio esempio va formando un clero nuovo. Impara la lingua locale per parlare direttamente con la gente povera e indifesa e la “rievangelizza” partendo dal rispetto della sua dignità, anche nelle forme: per ordine suo, i sacerdoti devono esortare e aiutare gli indios a mangiare sedendo a tavola, a dormire in un letto, a vivere da persone libere.

Gli indios amano questo vescovo che rifiuta di viaggiare in portantina e cammina con loro. E che fa pubblicare catechismi e libri di preghiere nelle lingue locali, fondando il primo seminario delle Americhe a Lima e intraprendendo la terza visita pastorale, E’ proprio in una località sperduta nel Nord del Perú che si ammala. Muore tra i suoi indios in una sperduta cappellina nel 1606. Benedetto XIII lo canonizzerà nel 1726.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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