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Ancora in calo il settore manifatturiero tedesco

BERLINO. “Se Atena piange Sparta non ride” recita un proverbio… E infatti arriva un altro segnale negativo dall’economia tedesca. A luglio gli ordini manifatturieri sono diminuiti del 2,7% rispetto al mese di giugno, un dato peggiore delle attese degli analisti che avevano previsto un calo dell’1,4%. Su base annua, rispetto a luglio 2018, l’istituto federale di statistica ha registrato un vero e proprio crollo del 5,6%. Diminuisce l’attività delle costruzioni. Ad agosto l’indicatore IHS Markit relativo al settore ha registrato un valore pari a 46,3 in netto calo rispetto al 49,5 registrato a luglio. Si tratta del dato più basso degli ultimi 5 anni, da giugno 2014.

“Dati i continui e incessanti conflitti commerciali internazionali e le aspettative commerciali limitate nel settore manifatturiero, vi sono segni di un miglioramento fondamentale del settore industriale nei prossimi mesi”, ha affermato il ministero delle Finanze tedesco, come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”. Con il dato sul declino degli ordini del settore manifatturiero, si rafforza la possibilità che la Germania scivoli in recessione tecnica nel terzo trimestre dell’anno. A tal riguardo, il capo economista di Vp Bank, istituto di credito del Liechtenstein, Thomas Gitzel ha dichiarato che “la debolezza degli ordini ha gravato sulla produzione industriale e quindi sulla crescita dell’intera economia” tedesca. Intanto, decresce la domanda interna. “Dall’inizio dell’anno, gli ordini interni sono diminuiti più di quelli esteri: ciò suggerisce che i problemi globali hanno raggiunto l’economia interna” della Germania, ha osservato Carsten Brzeski, capo economista della banca olandese Ing.

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