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|VIDEO| In “Bruxelles Robot” il premier Conte diventa l’arlecchino dell’Ue

In molti conosceranno o avranno sentito almeno una volta il celebre singolo “Rock ’n’ roll robot”, cantato da Alberto Camerini e pubblicato nell’estate del 1981. Un’annata nella quale saranno le canzoni estere a dominare la classifica dei singoli più venduti, brani come “(Out here) On my own“, cantato da una giovanissima Nikka Costa, “Enola Gay” dell’Orchestral Manoeuvres in the Dark e “Woman in love” di Barbara Streisand. Mentre a livello italiano i pezzi più fortunati furono “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, “Gioca jouer” di Claudio Cecchetto e “Maledetta primavera” di Loretta Goggi, ancora oggi molto popolari.

Il brano di Camerini in un primo momento non riscosse un grande successo, da alcuni esperti musicali veniva etichettato il classico “buco nell’acqua”, ma al termine dell’estate riuscì a raggiungere l’ultimo posto nella Top Ten dei singoli più venduti, per poi stazionare stabilmente tra i primi dieci della classifica nei successivi tre mesi, fino a raggiungere la terza posizione per tre settimane consecutive a novembre.

Bruxelles Robot

Camerini ha dichiarato in più occasioni di aver voluto unire la figura di Arlecchino, famosa maschera bergamasca della commedia dell’arte, alla cultura rockabilly; il tutto rivisitato in chiave moderna con la tematica dell’alienazione elettronica della società occidentale degli anni ottanta, precisando di aver scelto questo personaggio in quanto maschera che rappresenta più fedelmente se stesso, avendo anche avuto occasione di studiare come mimo teatrale. Inoltre non è un mistero che da giovane il cantautore sposasse le idee leniniste e credesse fermamente a una trasformazione violenta della società. Idee dal quale in seguito ha preso le distanze.

Ispirato dalla musicalità del brano, dalle inconfondibili sonorità anni Ottanta, e dallo stesso artista considerato l’arlecchino del rock italiano, Fabio Lucentini ha dato vita ad una nuova parodia della quale è protagonista il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il premier nella fantasia lucentiniana si trasforma in un automa al servizio dell’Unione europea, o ancora meglio nell’arlecchino dell’Ue, capace di seguire alla lettera i dettami imposti da Bruxelles.

Rock ‘n’ roll robot” – Alberto Camerini (Twitter)

Si tratta di una simpatica parodia, che in primis ha l’intento di far sorridere gli utenti del web, ma nello stesso tempo vuole far riflettere sul ruolo e sul peso dell’Italia, e del capo dell’esecutivo, ricoperto all’interno della Comunità europea. Da sottolineare la chicca finale nel quale Lucentini si destreggia in alcune strofe in inglese “Merkel and the EU get Giuseppi by the balls, baby baby baby he sold us all.”

Prendendo a prestito la frase iniziale del testo originale della canzone di Camerini che recita: “Se il mondo ti confonde, non lo capisci più, se nulla ti soddisfa, ti annoi sempre più“, dopo aver ascoltato l’ultima parodia satirica del cantautore padovano sarà praticamente impossibile annoiarsi.

Carlo Saccomando

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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