In questo momento la Calabria sta vivendo un periodo alquanto anomalo e complicato della sua storia recente: prima il grande lutto per la morte della presidente di Regione, Jole Santelli, e poi le dimissioni, a poca distanza una dall’altra, dei tre commissari alla Sanità, che in un periodo come quello della gestione della seconda ondata dell’emergenza Covid è tra le peggiori situazioni che ci si potesse augurare.
Ma oggi un’altra cattiva notizia si aggiunge alla serie di sfortunati eventi che stanno imperversando nella punta dello ‘Stivale’: il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, di 68 anni, esponente di Forza Italia, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. L’indagine che ha portato all’arresto riguarda i suoi presunti rapporti con la cosca Grande Aracri della ‘ndrangheta.
Secondo l’accusa, i rapporti tra Domenico Tallini e la ‘ndrina avrebbero riguardato la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (venti in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna).
Oltre al presidente del Consiglio regionale della Calabria sono coinvolte altre 19 persone, alle quali è stata recapitata un’ordinanza di custodia cautelare dal Gip di Catanzaro, accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.
L’operazione, denominata Farmabusiness, è frutto di due attività investigative convergenti, sviluppate rispettivamente dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Crotone, dirette e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, dal Procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla e dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio
Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini avrebbe fornito supporto alla cosca, soprattutto nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, e i favori sarebbero stati ricambiati anche con il sostegno alle elezioni regionali del novembre 2014. Il contributo di Tallini sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico inziale per ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società per la distribuzione di medicinali.
In una nota stampa i carabinieri affermano: “Le emergenze investigate hanno riguardato l’operatività della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro nell’area di origine e nel territorio catanzarese, con particolare riferimento alle iniziative imprenditoriali avviate in quest’ultima provincia mediante il reimpiego di capitali della cosca. In particolare, gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno permesso di definire i nuovi assetti della cosca Grande Aracri dopo le operazioni che ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso capo Nicolino Grande Aracri. Sono state inoltre documentate la realizzazione e l’operativà da parte degli indagati, attraverso la preliminare intestazione fittizia di beni e utilità.”
“È stato accertato anche il ruolo di professionisti ed imprenditori nella realizzazione del programma della cosca con riguardo al perseguimento dei vantaggi economici nei diversi settori imprenditoriali di interesse. Le indagini hanno consentito di ricostruire anche specifici episodi intimidatori, tanto riconnessi alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale della cosca, quanto con specifico scopo estorsivo, oltre che la disponibilità di numerose armi”.
A seguito dell’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria è arrivato un commento d’eccezione, quello del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che su Facebook scrive: “Vi ricordate le ultime regionali calabresi, a gennaio 2020? Questo signore, attuale Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, di Forza Italia, in virtù del Codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile. A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una “vendetta personale”. Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una “vendetta personale””.
Carlo Saccomando