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A Milano debutta la mostra “Traveling to Post History”

M77 Gallery presenta un nuovo progetto espositivo che animerà dal 10 giugno gli spazi della galleria dal titolo Traveling to Post History, personale dell’artista internazionale Braco Dimitrijević.  La mostra, curata da Danilo Eccher, si iscrive nel segno delle ultime mostre proposte da M77, dove gli artisti vengono invitati a interagire e dialogare liberamente con gli spazi della galleria.

La mostra segna un grande ritorno dell’artista a Milano, già presentato nel 2015 nell’ambito della grande collettiva “Arts & Food” di Germano Celant in Triennale in occasione dell’Expo. Ispirandosi alla sua produzione degli anni ’70, l’artista affronta il rapporto tra casualità e creatività con due grandi opere inedite realizzate appositamente per il progetto espositivo che mettono in discussione, quasi dissacrando, l’idea stessa di opera d’arte e il concetto di artista.

La mostra Traveling to Post History

Il visitatore è accolto da un’imponente installazione che vede protagoniste due barche, le cui vele ritraggono i volti di artisti e intellettuali quali Tesla, Modigliani Malevic e Gončarova, accomunati da vicende critiche alternanti e che hanno visto la propria fama essere riconosciuta solo molti anni dopo aver prodotto le opere per cui sono considerati dei maestri. Oltre alla casualità della fama, in queste opere Dimitrijević, pone l’accento anche sulla natura, con la sua capacità di riequilibrare le forze in campo. Una presenza ricorrente in tutta la produzione dell’artista.

Traveling to Post History

Il percorso prosegue con due serie di lavori, articolate intorno alla grande installazione Heralds of Post History, l’opera già presentata in Arts and Foods. La serie Balkan Walzer presenta ritratti di famosi compositori “sfregiati” dai picconi i quali rompono la superficie del vetro e rimangono incastonati nell’opera, dove un peperoncino rosso rievoca un rivolo di sangue. Questa serie introduce altri temi cari all’artista, la continua commistione tra natura e artificio (frutta, oggetti di uso comune), il ricorrere a personaggi della Storia per lui particolarmente significativi, da onorare, o stigmatizzare, esprimendo in questo modo giudizi etici ed estetici sulla Cultura, sull’Arte e il ruolo dell’artista. 

Traveling to Post History

La seconda selezione di lavori è dedicata invece a un altro importante corpus nella produzione dell’artista che consiste in installazioni che creano incontri stranianti tra animali selvatici e opere d’arte. Dialoghi silenziosi in cui la natura e la cultura si fronteggiano in una dimensione sospesa.

Traveling to Post History
Transmissions: Art In Eastern Europe And Latin America, 1960-1980

Come suggerisce il titolo dell’esposizione, la ricerca di Braco Dimitrijević parte da una posizione critica nei confronti della Storia: l’artista ha sviluppato il concetto di “Post Storia” all’interno del trattato Tractatus Post Historicus del 1976, qualche anno prima della coniazione del Postmodernismo, definendola come coesistenza di concetti e modelli differenti, pluralismo della verità e tempo di una visione multi-angolare.

Traveling to Post History

La causalità in realtà è il determinismo nascosto perché non c’è nulla di casuale, tutto va visto in una prospettiva cosmica – spiega Dimitrijević – Lo dimostrano i tanti errori della storia che mette ai margini persone come se fossero ‘passanti’ e poi li ripropone come eroi. Basti pensare a Kafka, El Greco dimenticato per 300 anni, Van Gogh e tanti altri. Io racconto questa storia”.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 settembre 2019 e sarà accompagnata da un catalogo in cui il curatore Danilo Eccher dialoga con l’artista.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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