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A preferire l’agriturismo sono 8,2 milioni di vacanzieri

ROMA. Partito in sordina una trentina di anni fa, adesso l’agriturismo si sta facendo strada a gomitate tra le varie offerte di alloggi e alberghi per vacanze. Perché la formula che, di fatto, mette insieme la voglia di stare in mezzo alla natura ma in un ambiente di comfort, l’ enogastronomia, da sempre uno degli atout dell’agriturismo,  e un pizzico di romanticismo, piace sempre di più.  Numeri alla mano sono 8,2 milioni i vacanzieri che l’hanno scelto per l’estate 2019, con un aumento del 3% rispetto allo scorso anno. E l’aumento si era registrato più o meno in egual misura nel 2018 e lo stesso dicasi per il 2017.

Secondo la stima di Coldiretti il risultato, come avevamo preannunciato, è legato all’interesse crescente dei vacanzieri per il relax a contatto con la natura e per l’enogastronomia locale. Ma è anche garantito dalle oltre 23 mila aziende agrituristiche che ci sono in Italia, in grado di offrire più di 253 mila posti letto e 442 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.700 mila piazzole per l’agricampeggio e 1.500 attività di fattoria didattica per i più piccoli.

Coldiretti spiega anche che, se la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la caratteristica più apprezzata, gli agriturismi hanno arricchito la propria offerta con servizi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali e corsi di cucina e wellness.

Altro dato utile a capire il successo di questo tipo di vacanza, è il rapporto qualità- prezzo, con i  costi per gli ospiti che sono aumentati pochissimo in quest’ultimo biennio. L’80 per cento dei proprietari di agriturismo ha dichiarato di non aver voluto rivedere al rialzo i  prezzi rispetto al 2018. Tradotto in cifre significa un costo medio per notte di 45 euro a persona.

A livello nazionale, la Toscana è saldamente al comando in quanto a offerte. Seconda, ma con molto distacco, l’Umbria, mentre terzo è il Veneto davanti a Lombardia e Piemonte.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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