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A Roma la mostra sull’antica Aquileia, porta sui Balcani

ROMA. Sarà visitabile al museo dell’Ara Pacis, fino al prossimo 1° dicembre, la mostra “Aquileia 2200. Porta di Roma sui Balcani e sull’Oriente”. Promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione è stata realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, prestatore di alcune opere d’arte di eccezionale valore, e con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. In occasione dei 2mila e 200 anni dalla fondazione dell’antica città di Aquileia, la mostra ripercorrere le numerose trasformazioni della città nei suoi momenti storicamente più significativi: l’antica città romana, l’Aquileia bizantina e medioevale e il Patriarcato, sino a giungere al periodo in cui la città fu parte dell’Impero Asburgico e infine agli anni della Prima Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra. A cura di Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia, e Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio e, alcuni anni fa, della Mostra “Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni di Europa” (2010 – Palazzo Venezia), l’esposizione evidenzia l’importanza del rapporto Aquileia-Roma, e la capacità della città di rigenerarsi dopo invasioni, spoliazioni, guerre e terremoti.

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Foto ElioCiol©_800

Fondata nel 181 a.C., Aquileia fu concepita come avamposto di Roma nel lembo estremo nord-orientale della penisola, in seguito centro d’irradiazione del Cristianesimo nell’Italia Settentrionale e nelle regioni del Centro ed Est Europa. Città ricca e popolosa, tanto da essere ricordata dal poeta Ausonio (IV secolo d.C.) come la quarta d’Italia, dopo Roma, Milano e Capua, nei secoli Aquileia è stata porto commerciale di primissimo piano dell’intero Mediterraneo, oltre a rappresentare la porta d’entrata non solo di derrate e di merci, ma anche di arte e idee provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente. Fu anche sede di un principato ecclesiastico e di uno Stato Patriarcale, a partire dal 1077 e fino alla conquista veneziana nel 1420, mentre il Patriarcato come entità ecclesiastica venne soppresso solo nel 1751, avendo come eredi le Arcidiocesi di Udine, per la parte veneta, e di Gorizia, per la parte imperiale. Il ruolo che Aquileia ha svolto per due millenni ha avuto un significato non solo militare, politico ed economico, ma anche culturale e ideale nel bacino del Mediterraneo e nel rapporto tra Oriente e Occidente.

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Foto ElioCiol©_800

Reperti e opere segnano quindi il percorso espositivo, che offre una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali. Tra le diverse opere, alcune pregevolissime: l’iconica “testa di Vento” bronzea, di ascendenza ellenistica, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno” pesci adriatici”, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. Sono inoltre presenti un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, 23 calchi di reperti realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità (dove Aquileia era la città più rappresentata, insieme a Ostia e Pompei), oggi custoditi presso il Museo della Civiltà Romana e alcuni di essi restaurati per l’occasione grazie alla Fondazione Aquileia. Infine si potrà vedere un estratto del docu-film “Le tre vite di Aquileia” realizzato da 3D produzioni e destinato ad entrare nella programmazione di Sky Arte, che ripercorre duemila anni di storia di Aquileia attraverso interviste, riprese realizzate nei luoghi simbolo di Aquileia, ricostruzioni virtuali e filmati d’epoca concessi dall’Istituto Luce.

Informazioni telefonando allo 060608, o inviando una mail a info.arapacis@comune.roma.it


 

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