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Addio a Nick Kamen, cantante e modello simbolo degli anni Ottanta

Se ne va prematuramente un altro pezzo da novanta degli anni Ottanta: la scorsa notte è morto, all’età di 59 anni, il modello e cantautore inglese Nick Kamen. In molti lo avevano paragonato ad un redivivo ‘Elvis Presley’ per via del ciuffo e per alcune movenze che sembravano prendere ispirazione dal ‘Re del Rock ‘n Roll’. A darne l’annuncio l’amico Boy George con un accorato messaggio via Instagram, seguito a stretto giro dai media britannici. Non sono ancora note le cause del decesso, anche se potrebbero essere strettamente collegate al tumore da cui era affetto e annunciato nel settembre del 2018: nell’ultimo periodo le sue condizioni di salute erano peggiorate, costringendolo al ricovero in ospedale.

Nick Kamen alla anagrafe Neville Kamen, originario di Harlow in Essex, divenne famoso in tutto il mondo per uno spot pubblicitario dei Levi’s 501 del 1985 diventato iconico a tal punto da mandare in visibilio milioni di teenager e diventare il punto di riferimento per milioni di ragazzi che ne avrebbero voluto emulare spudoratamente i modi e le gesta da ‘belloccio’: nello spot, sulle note di ‘Heard it through the grapevine‘ di Marvin Gaye l’attore entrava in una lavanderia a gettoni e privatosi di quasi tutti gli indumenti, per metterli in lavatrice, rimanendo solamente in boxer bianchi e calzini di spugna coordinati attirando l’attenzione dei presenti. “Levis or nothing” recitava il claim dello spot.

Grazie a quel video il giovane modello fu notato da Madonna, che collaborò alla produzione del brano pop ‘Each Time You Break My Heart‘, in cui la signora Ciccone compare nei cori e che scalò i breve tempo tutte le classifiche europee. Nel tempo è diventato il suo pezzo più conosciuto in assoluto. Nel 1987 pubblicò il suo primo album intitolato ‘Nick Kamen‘ caratterizzato da cover di grandi artisti della scena soul e del rhythm and blues. Nel 1988 uscì l’album ‘Us‘ che aveva come cavallo di battaglia l’indimenticabile ‘Tell Me‘, brano molto apprezzato in Italia con cui si esibì nel 1998 all’Arena di Verona in occasione del Festivalbar.

Nel 1990 pubblicò l’album ‘Move Untile We Fly‘, da cui uscirà il brano ‘I Promised Myself‘. ‘Nel 1992 uscirà il suo terzo e ultimo album ‘Whatever, Whenever’, che però non suscitò il favore della critica e del pubblico. Dopo il flop dell’ultimo album, nonostante un discreto numero di fan, il cantante si ritirò a vita privata, dedicandosi soprattutto alla pittura, a exhibit e a produzioni audio e video prevalentemente nello scenario indipendente. A settembre 2018 dichiarò, tramite il proprio canale Instagram, di essere in cura per un tumore.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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