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Addio a Rutger Hauer, il replicante di Blade Runner

AMSTERDAM. Rutger Hauer, l’attore olandese che in molti ricorderanno per il leggendario monologo di Blade Runner, si è spento all’età di 75 anni nella sua casa, in Olanda. A darne notizia è stato il suo agente, Steve Kenis, comunicandolo a cerimonia avvenuta.

In carriera Hauer ha preso parte a più di 170 pellicole, ma la parte del replicante Roy Batty nel film di culto girato da Ridley Scott è quella che gli ha permesso di ritagliarsi un ricordo indelebile nella mente di tanti appassionati di cinema e fantascienza.

Figlio di attori, Hauer inizia la carriera cinematografica nel 1969 a 25 anni con la serie tv Floris. Nel 1981 affianca Sylvester Stallone nel lungometraggio I Falchi della Notte, mentre l’anno successivo è proprio Blade Runner a consacrarlo grazie a una delle scene conclusive più iconiche della storia del cinema. Ironia della sorte la pellicola era ambientata proprio nel 2019.

Accanto a una giovane Michelle Pfeiffer, celebre anche la sua interpretazione di Etienne Navarre in Ladyhawke (1985). Nel 1988 conquista il Golden Globe per il film per la tivù Fuga da Sobibor, mentre l’anno successivo viene premiato come miglior attore al Seattle Film Festival per La leggenda del Santo Bevitore di Ermanno Olmi.

Alto, massiccio, occhi azzurri di ghiaccio, quasi un archetipo del puro ariano, Hauer si è sposato due volte; dalla prima moglie ha avuto la figlia Aysha (anche lei attrice) mentre dal 1985 si lega in matrimonio con Ineke, scultrice e pittrice. Del suo lavoro diceva: “Bravo e cattivo ragazzo, eroe o antieroe; non mi importa ciò che interpreto, ogni ruolo ha qualcosa di magico”.

Tra i primi a ricordare la figura dell’attore olandese è il regista Guillermo del Toro, che lo ha definito “un attore intenso, profondo, genuino e magnetico, che ha portato verità, potere e bellezza nei suoi film”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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