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Aggredito un altro arbitro donna. La testimonianza di Elena Proietti

SENIGALLIA (ANCONA). “Altro giro altra corsa… nella giornata contro la violenza sulle donne!”, si legge sulla pagina Facebook di Elena Proietti, ex arbitro donna, ora assessore allo Sport del Comune di Terni. Il commento riguarda la notizia di un allenatore della squadra giovanile Virtus Team Fabriano, Emanuele Farneti, che ha aggredito un arbitro donna, Federica Cardinali. Mettendole le mani al collo durante una partita di calcio a cinque under 17, Farneti, è stato punito con una squalifica di tre anni da parte del giudice sportivo, e con una multa da mille euro, oltre alla sconfitta a tavolino, mentre la questura di Ancona sta valutando anche il Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Dalla protesta alle ingiurie, l’allenatore, ormai ex, è passato all’aggressione fisica verso l’arbitro, tanto che sono intervenuti dirigenti, giocatori, e genitori della squadra senigalliese, oltre ai carabinieri. Se l’arbitro in questione, finito al pronto soccorso con una prognosi di sette giorni, decidesse di denunciare Farneti, l’uomo, che poi si è scusato, potrebbe avere possibili conseguenze penali.

Foto Facebook Virtus Team Fabriano

Il presidente del Virtus Team, Gaetano Marinelli, da 47 anni nel mondo del calcio giovanile, intervistato dal “Corriere Adriatico”, ha detto: «Come società non possiamo che biasimare l’accaduto e scusarci con l’arbitro. Certi episodi non dovrebbero mai accadere, specie in un settore giovanile. Ero in tribuna, ho visto che il nostro allenatore, bravo ragazzo ma un po’ focoso, è andato a dire qualcosa alla ragazza e le ha messo le mani al collo. La dirigenza locale ha chiamato i carabinieri, partita sospesa. Scena poco edificante».

Elena Proietti - Immagine dall'intervista del programma televisivo "Le Iene"
Elena Proietti – Immagine dall’intervista del programma televisivo “Le Iene”

Era il 2014 quando un’altra donna, la giovane Elena Proietti, ricette un pugno sul viso da un giocatore, ritornato poi in campo, mentre arbitrava una partita di calcio. Non ci fu nessuno dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) che in 20 giorni di ricovero andò a trovarla, secondo il racconto di Proietti – diverso dalla versione dell’Aia -, che si è ritrovata come conseguenze cecità dell’occhio destro e sordità all’orecchio destro, e si è vista togliere la tessera da arbitro. “Visite? Dove, quando, come e perché? Sono state documentate le visite? Inoltre atti dovuti formalmente sono vicinanza? E ancora, cosa è stato fatto per far sì che questi episodi non succedano più? Il danno va prevenuto non curato!”, ha postato la donna sulla sua pagina Facebook in merito alle informazioni fornite dall’Associazione. Solo alcuni mesi fa, nel maggio di quest’anno, un altro arbitro donna, Giulia Nicastro, è stato insultato in una partita a Mestre. I giocatori di circa 15 anni, e i loro genitori dagli spalti l’hanno offesa: uno dei calciatori si è addirittura abbassato provocatoriamente i pantaloncini davanti a lei.

Il comunicato dell’Aia sulla vicenda dell’ex associata Elena Proietti

In relazione alla vicenda che ha interessato la dott.ssa Elena Proietti ed al contenuto degli articoli e delle dichiarazioni apparse in questi giorni su vari mezzi di informazione, l’Associazione Italiana Arbitri precisa:

• in occasione dell’increscioso episodio di violenza perpetrato in una gara del 7 dicembre 2014 ai danni dell’arbitro Elena Proietti, l’AIA le ha subito manifestato vicinanza e solidarietà sia con le visite da parte del Presidente della Sezione arbitrale di Terni e dei componenti del Comitato Regionale Arbitri dell’Umbria durante la sua degenza, sia con l’attivazione di tutte le misure introdotte dalla stessa Associazione, d’intesa con la FIGC, a tutela degli arbitri vittime di condotte violente;

in particolare, l’AIA ha subito istruito la pratica per ottenere l’autorizzazione della FIGC ad adire le vie legali ordinarie nei confronti del tesserato individuato dalla giustizia sportiva quale autore della predetta condotta, regolarmente concessa;

inoltre, l’AIA ha messo a disposizione della dott.ssa Proietti l’assistenza legale gratuita prevista a favore dei propri arbitri vittime di violenza, per poter agire dinnanzi l’autorità giudiziaria ordinaria, ma la stessa non ha inteso avvalersene;

successivamente, l’AIA non ha più ricevuto alcuna comunicazione dalla dott.ssa Proietti né sul procedimento penale relativo ai predetti fatti, a quanto risulta definito con un’archiviazione, né sulla instaurazione di un giudizio civile risarcitorio;

il 25 marzo 2018 la dott.ssa Proietti è risultata idonea al corso di qualificazione per Osservatore Arbitrale e, dunque, è stata abilitata alla specifica attività tecnica di visionatura e valutazione degli arbitri a disposizione dell’Organo Tecnico Sezionale, attività che ha svolto regolarmente;

in data 12 luglio 2018, la rivista on line settecalcio.it dedicava ad Elena Proietti, appena nominata Assessore comunale allo sport e alle pari opportunità, un articolo dal titolo “Elena Proietti, a Terni un assessore giovane… e col fischietto!”, in cui la stessa rilasciava la seguente testuale dichiarazione, tuttora visibile: “Lo sport è da sempre la mia vita… sono arbitro di calcio, mi onoro ancora di far parte di questo fantastico mondo che è l’AIA”;

in data 6 agosto 2018, il Presidente Nazionale dell’AIA ha accolto la specifica domanda della dott.ssa Proietti di essere inserita nel ruolo degli arbitri associativi e, dunque, tra coloro che, per precisa norma regolamentare, sono esonerati dall’attività tecnica e, “per motivi eccezionali”, sono ritenuti “meritevoli” di continuare a far parte dell’Associazione;

nel novembre 2018, ben quattro anni dopo i fatti e solo quattro mesi dopo la dichiarazione e la richiesta appena richiamate, la dott.ssa Elena Proietti ha improvvisamente mutato opinione;

infatti, in violazione delle norme regolamentari dalla stessa liberamente accettate con l’adesione all’AIA e in singolare coincidenza con il clamore mediatico suscitato da una grave aggressione subita da un giovane arbitro laziale, la dott.ssa Proietti ha rilasciato dichiarazioni e partecipato a programmi televisivi nazionali, senza l’autorizzazione obbligatoria per tutti gli arbitri, ed ha ivi dichiarato di “essere stata abbandonata dall’AIA e dalla FIGC” in occasione dei suesposti fatti del 2014, affermando, inoltre, che “siamo mandati allo sbaraglio… senza alcuna tutela né dalla Federcalcio né dall’AIA” e “non è giusto mandare ragazzi al massacro”;

per tali circostanze è stato aperto un procedimento disciplinare, in cui la dott.ssa Elena Proietti ha ritenuto opportuno non svolgere alcuna attività difensiva, e, con delibera di data 15 ottobre 2019, la Commissione di Disciplina Regionale per l’Umbria dell’AIA le ha irrogato la sanzione disciplinare del ritiro della tessera, comunicata in data 21 ottobre 2019, non impugnata e, quindi, divenuta definitiva.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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