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Alitalia definita “strategica” va verso la nazionalizzazione

ROMA. Dopo aver cercato di svenderla generosamente ai francesi la sinistra mise in croce Berlusconi che affermò che la compagnia di bandiera non poteva essere venduta ma doveva restare italiana, la sinistra pare ora ripensarci… Alitalia è “strategica” e l’Italia ha bisogno di riavere la propria “compagnia di bandiera”. Dopo le misure inserite del decreto ‘Cura Italia’, è la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli a confermare l’intenzione del Governo di percorrere la strada della nazionalizzazione per salvare la compagnia da quasi tre anni in amministrazione straordinaria. E l’Europa, che vara un nuovo schema per gli aiuti di Stato, si dice pronta a discutere con Roma un aiuto specifico.

Il ‘piano B’ per l’Alitalia si è reso necessario dopo che l’emergenza coronavirus ha stravolto lo scenario in cui era stata pensata la nuova procedura di vendita avviata dal commissario Giuseppe Leogrande. La verifica si avrà domani, quando scade il termine per le manifestazioni di interesse, ma il rischio concreto che la gara vada deserta c’è.
    Per questo già nell’ultimo decreto è prevista la costituzione di una newco pubblica oltre alla creazione di un fondo da 600 milioni per quest’anno per aiutare la compagnia e il settore. Alitalia fin’ora è stata spolpata dai “soliti noti” che sono riusciti a trascinarla verso un baratro finanziario da brividi , vedi gestione Montezemolo-Marcegaglia, e si spera ora in un determinato ed efficace cambio di rotta.

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