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Alla scoperta di antichi borghi: Pescopennataro in Molise

Il borgo di Pescopennataro sorge nell’Alto Molise, in provincia di Isenia. La sua posizione strategica, che domina la valle del Sangro, ci consente una vista mozzafiato sino al mare Adriatico. Antica città fortificata, di cui restano ancora le tracce di questo passato, Pescopennataro è conosciuto come il paese della pietra, ma anche degli abeti data la presenza di numerosi boschi ricoperti soprattutto dall’abete bianco. In quanto al toponimo, il suo nome appare in diverse forme sin dall’età normanna. Nel XIII secolo risulta denominato Pescolo Pignataro, più tardi, nei Regesti Angioini, Pesclum (anno 1315). La parola Pesco indicherebbe la roccia a ridosso della quale è posizionato l’abitato, mentre per Pignataro l’etimologia sarebbe incerta. Potrebbe trattarsi di una famiglia nobiliare del posto o riferirsi ad attività di produzione di terraglie.

Dell’antico borgo restano ancora le tracce di questo passato grazie alla “Porta di sopra”, una porta medievale arcuata che conduce alla Chiesa Madre del paese che è anche la prima costruita agli inizi del XVII secolo. Si tratta di una delle chiese più belle e assolutamente da visitare assieme alla quella dedicata a San Bartolomeo Apostolo, distrutta dal terremoto del 1456 e ricostruita dalle fondamenta nel XVI secolo. Apprezzabile è pure la chiesa della Madonna delle Grazie risalente al 1880, in passato utilizzata come luogo di sepoltura dei morti.

Una menzione particolare va alla fontana di Piazza del Popolo e al suggestivo Belvedere del Guerriero Sannita (dove prima c’era una statua bronzea su uno sperone di roccia), una delle attrazioni locali però è il Museo della Pietra “Chiara Marinelli” dove è custodita una collezione unica di ritrovamenti preistorici provenienti da tutta la regione e dovuta anche alla tradizione pescolana della lavorazione affidata ad artigiani scalpellini, ma anche l’Eremo di San Luca, situato nel bosco e ricavato in una grotta calcarea nei pressi di Sant’Angelo del Pesco.

La chiesa Madonna delle Grazie

Come detto, Pescopennataro non è solo il borgo della pietra ma pure degli abeti bianchi (specie purtroppo diventata rarissima sull’Appennino italiano e dunque di alto valore naturalistico), senza dimenticare pure i boschi di abete rosso, le faggete e le cerrete attraverso le quali si snodano percorsi adatti agli amanti del trekking o dell’escursionismo senza dimenticare le possibilità di praticare pure l’arrampicata sportiva e l’alpinismo.

Inoltre, va ricordato che il paesino è sede del Parco di Pinocchio, un sentiero all’interno della pineta, denominata “Bosco dell’Impero”, impreziosito da sculture ispirate al libro di Caro Collodi e realizzate da artisti di ogni angolo d’Italia, ma anche che sono diversi gli eventi folkloristici ed enogastronomici celebrati nel corso dell’anno come le celebrazioni di Sant’Antonio Abate in programma il prossimo 16 gennaio e che prevedono l’accensione di un falò nella succitata Piazza del Popolo.

A proposito di gastronomia, la cucina tipica del borgo propone diversi piatti tradizionali molisani. Protagonista è la carne fresca o trasformata in gustosi salumi  ma, tra i prodotti enogastronomici di maggiore qualità, va sicuramente ricordato l’olio d’oliva: grazie alla natura incontaminata che caratterizza l’intera regione e grazie alla particolare conformazione orografica del territorio. D’altro canto, il Molise, con i suoi monti non troppo alti, le sue colline verdi e le fresche pianure, permette una coltivazione di qualità secondo metodi antichi, grazie alla quale il territorio produce olio di grande pregio.

Piero Abrate

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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