• DAL MONDO

Ancora proteste a Minneapolis per la morte del giovane

WASHINGTON. Terza notte di disordini a Minneapolis, mentre delinquenti comuni, teppisti politicizzati ed estremisti neri si sono ormai di fatto impadroniti delle manifestazioni di protesta. Un incendio è esploso all’esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd e l’edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump.
    Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell’edificio. Quest’ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi. “Uno spettacolo scioccante”: così Donald Trump ha definito il video in cui George Floyd viene soffocato da un poliziotto fino alla morte. Il presidente americano ha poi lanciato un appello perchè finiscano i disordini di Minneapolis.

Frattanto monta la protesta in numerose città americane in seguito alla morte di George Folyd, a Minneapolis, ucciso da alcuni agenti di polizia. A Denver, in Colorado, sono stati sparati alcuni colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione. Lo State Capitol, l’assemblea statale, è in lockdown. A New York sono state arrestate 30 persone. Gli agenti coinvolti non collaborano con le autorità e si avvalgono della facoltà di non rispondere.

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