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Apple: Siri ascolta le conversazioni dei suoi utenti

I dipendenti di un’azienda che lavora per Apple hanno rivelato, sotto anonimato, al quotidiano britannico “The Guardian”, che anche l’assistente vocale di Apple, Siri, ascolta le conversazioni. Le dichiarazioni sostengono che molti dialoghi degli utenti sono ascoltati dalle imprese appaltatrici per valutare il servizio, apportando, se necessario, eventuali miglioramenti. Gli appaltatori provvedono a classificare le risposte su diversi fattori, tra cui l’intenzionalità o meno dell’attivazione dell’assistente vocale, se la domanda riguarda qualcosa su cui Siri può essere d’aiuto, e se la risposta risulta appropriata.

siri apple

La notizia della privacy non rispettata degli utenti di Siri segue quelle dei mesi passati relative ai concorrenti di Apple, in quanto si è scoperto che anche Amazon e Google monitorano le prestazioni degli assistenti virtuali attraverso personale umano. “Una piccola parte delle richieste di Siri viene analizzata per migliorare l’assistente e la dettatura, ma le richieste dell’utente non sono associate all’Id Apple dello stesso. Le risposte Siri vengono analizzate in strutture sicure, e tutti i revisori hanno l’obbligo di aderire ai severi requisiti di riservatezza di Apple”, spiega Apple al The Guardian. Inoltre, meno dell’1% delle attivazioni giornaliere di Siri è utilizzato, secondo Apple, per la classificazione, che dura solitamente pochi secondi.

Il quotidiano italiano Repubblica già nel 2018 riportava in un articolo di Simone Cosimi casi simili. Celebre l’inchiesta dello scorso anno firmata dal Daily Mail, in cui una giornalista e la figlia si sono viste recapitare un annuncio pubblicitario cucito su misura rispetto a una serie di apprezzamenti espressi, telefono alla mano, di fronte a una vetrina. Servizi di questo tipo si ripetono da mesi se non anni. Un caso simile l’ha raccontato per esempio Sam Nichols di Vice, riattivando la paranoia sul tema: “Ero con un amico in un bar, avevamo gli smartphone in tasca e parlavamo dei nostri viaggi in Giappone e di quanto ci sarebbe piaciuto tornarci. Il giorno dopo, su Facebook, entrambi ci siamo ritrovati delle inserzioni di voli per Tokyo. Inizialmente ci era sembrata solo una coincidenza un po’ buffa, ma è stata la prima di una lunga serie di conversazioni poi ripresentatesi sui social sotto forma di post sponsorizzati”. Moltissimi hanno vissuto questa stessa esperienza, spesso per un meccanismo noto come illusione di frequenza. Quella, cioè, di uno stimolo inconsueto che sollecita la nostra curiosità e, nel momento in cui si ripresenta, ci sembra una coincidenza sorprendente e segnata da un tempismo disarmante. Ma forse c’è di più. […]

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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