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Aracnofobia, la paura dei ragni e come superarla

L'aracnofobia è una paura piuttosto diffusa: sono molte le persone che provano una sensazione di fastidio o di disgusto nel vedere un ragno.

Molte sono le cose che possono farci paura, ma quando questa paura si trasforma in qualcosa di persistente ed irrazionale, allora si parla di fobia. Di fobie ce ne sono tante, ma tra le più ricorrenti sembra esserci quella nei confronti dei ragni, ovvero l’aracnofobia. I ragni non sono degli insetti, come molti pensano, sono animali che appartengono alla classe degli aracnidi, come gli scorpioni, gli acari e le zecche.

La parola aracnofobia deriva dalla combinazione delle parole greche “arachno”, che significa ragno, e “phobos”, ovvero paura, fobia.

Si tratta di una fobia piuttosto diffusa, all’incirca al pari dell’ofidiofobia (la paura dei serpenti), infatti molte persone potrebbero riconoscersi in questa problematica, poiché è molto comune il provare una sensazione di fastidio o di disgusto nel vedere un ragno, a prescindere dalle sue dimensioni.

L’aracnofobia è considerata come un vero e proprio disturbo e la si trova inserita nella categoria delle fobie specifiche nel DSM-5 – Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association – nella sezione relativa i disturbi d’ansia.

Secondo alcune ricerche, a soffrirne sembrano essere prevalentemente le donne: infatti si stima un 50%, contro un 18% degli uomini.

Tale fobia non si limita solo al ragno in sé, bensì questa si estende anche alla vista delle ragnatele. La maggior parte delle persone aracnofobiche prova soprattutto ribrezzo per tale animale, ma a volte basta il solo pensiero di vederne uno per scatenare una forte ansia o un attacco di panico.

Quali sono i sintomi dell’aracnofobia?

Come per qualsiasi altra fobia, l’aracnofobia genera reazioni diverse a seconda del soggetto che ne soffre e della gravità del disturbo.

Le reazioni infatti possono andare dalla semplice repulsione alla vista del ragno ad un vero e proprio attacco di panico. In genere i sintomi più frequenti risultano: un aumento della frequenza cardiaca, nausea, sudorazione, tremore, vertigini, respiro affannoso, sensazione di soffocamento, dolore al petto, ansia e attacchi di panico.

Nei casi più gravi la paura si innesta anche solo visionando un’immagine del ragno, che può risultare troppo per la persona e scatenare una reazione incontrollata ed irrazionale. La sensazione tipica delle persone aracnofobiche è quella di essere infestati dai ragni, di trovarsi uno di questi animali correre sul proprio corpo.

Talvolta il soggetto che soffre di questa fobia ha una percezione alterata delle dimensioni dell’animale in questione, quindi tende a vederlo più grande di quello che è realmente.  E questa distorsione percettiva difficilmente aiuta ad affrontare l’aracnofobia. Inoltre, basta anche solo l’idea che in una stanza ci possa essere un ragno per impedire al soggetto di entrarvi senza un controllo preventivo da parte di altre persone.

Spesso i soggetti che non hanno di questi problemi trovano eccessive le reazioni di coloro che invece ne soffrono, ma non per questo il disturbo va sminuito o il soggetto deriso.

(Pexels)

Perché si ha paura dei ragni?

Spesso ci si chiede perché qualcosa ci faccia così paura da scatenare una fobia, ma non sempre si hanno risposte concrete e definitive.

Per quanto riguarda l’aracnofobia, ad esempio, vi sono varie teorie. Scienziati che sostengono che si tratti di una paura innata, mentre altri affermano che si impara ad avere paura dei ragni in base al contesto in cui si cresce.

In genere è dato abbastanza per scontato che lo scatenarsi di una fobia sia il frutto di esperienze negative e traumatiche, quindi in questo caso si potrebbe pensare all’essere stati morsi, ad esempio, da un ragno.

Ma si è anche parlato di teoria evolutiva, la quale sostiene che si tratti di una paura naturale sviluppata dai propri antenati e tramandata all’uomo moderno. Secondo questa teoria, c’è chi sostiene infatti che la paura o l’amore per i ragni trovi origine dalla cultura popolare: in alcune culture il ragno era simbolo di porta fortuna e di guarigione, mentre in altre era considerato portatore di morte e di malattie, in particolare le specie velenose.

Sono anche stati fatti alcuni studi per ricercare la vera causa dell’aracnofobia, per esempio uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Istituto Max Planck di Lipsia, in Germania, in cui è stato riscontrato che questa ha un’origine innata ed evolutiva. Lo studio prevedeva la misurazione dell’ansia di alcuni neonati, mediante la dilatazione delle pupille, mentre osservavano foto di ragni e serpenti. Con questa ricerca si è dimostrato che questi bambini mostravano forti segni d’ansia nei confronti di immagini di animali a loro ancora sconosciuti. Esiti che supporterebbero l’origine innata ed evolutiva della fobia dei ragni.

Consigli e conclusioni

La paura è qualcosa di fisiologico, un aspetto utile alla crescita di un individuo, poiché serve ad attivare reazioni che portano a difenderci dai pericoli, ma talvolta questa paura può diventare irrazionale.

Alla base di una fobia c’è sempre da considerare la storia personale dell’individuo, le sue specifiche caratteristiche, le informazioni apprese e le sue traumatiche esperienze di vita.

Come per molti altri disturbi di questo genere, l’aracnofobia può avere un impatto notevole sulla vita delle persone. Tuttavia, oggi è possibile rivolgersi a figure specializzate nel trattamento di queste fobie e aiutare così l’individuo a ritrovare il proprio stato di benessere.

Vi sono infatti persone che ricorrono alla psicoterapia, altri invece ad un’associazione tra questa e l’assunzione di farmaci, alcuni di questi risulterebbero utili nel ridurre l’intensità delle reazioni scaturite dalla vista di un ragno. Molto importante però ricordare che i farmaci vanno assunti solo se si è sotto la supervisione di un medico.

Una tecnica che sembra essere molto utilizzata è quella della desensibilizzazione sistematica, il cui obiettivo è quello di aiutare la persona che soffre di aracnofobia a superare gradualmente la propria paura dei ragni ripercorrendo lo sviluppo della fobia sin dalle origini.

Ad ogni modo, per superare queste paure è importante parlarne con un medico o con una figura professionale specializzata e ricordare che ogni situazione è a sé, quindi ciò che potrebbe risultare efficace per alcuni, potrebbe non esserlo per altri.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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