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Arrestata Nicoletta Dosio, la pasionaria No Tav che ribadisce: “Rifarei tutto”

TORINO. Una valle in tumulto per lei, che invece sorrideva serena: Nicoletta Dosio, già docente di greco e latino e fondatrice del Liceo Norberto Rosa di Bussoleno, chiusa dentro l’auto delle forze dell’ordine che se la portava via, salutava con un bel sorriso e il pugno chiuso. La mano di una donna anziana ma non stanca che sventola, sempre chiusa dentro un’automobile e seduta di fianco a un carabiniere, un fazzoletto No Tav, mentre intorno a lei decine di persone accorse da tutta la val Susa bloccavano per oltre un’ora chi aveva il compito di portarla via dalla sua terra: direzione carcere. E sarà Capodanno in carcere per Nicoletta Dosio. Il braccio di ferro tra la Procura di Torino e la ‘pasionaria’ No Tav si è concluso questa sera a Bussoleno, in Val di Susa, dove i carabinieri hanno arrestato la storica esponente della lotta contro la Torino-Lione. Condannata in via definitiva a un anno di reclusione per una manifestazione del 2012 alla barriera di Avigliana dell’autostrada del Frejus, la 73enne non ha chiesto misure alternative. “Non mi pento di nulla. Non ho paura e sarei pronta a occupare di nuovo la strada. Vengano pure”, aveva detto la donna, alle spalle circa duecento evasioni dagli arresti domiciliari.

Per oltre un’ora decine di No Tav, scesi in strada, hanno bloccato l’auto dei carabinieri, con l’anziana a bordo. “Speravate di fare questa porcata di nascosto tra Natale e Capodanno”, hanno urlato ai militari tra insulti e sfottò. Sui social, la consigliera regionale M5s Francesca Frediani dice di provare “disgusto”. “E adesso? – scrive in un post su Facebook – Siete contenti? Voi sostenitori del Tav non provate vergogna per quello che sta succedendo? Una grande opera inutile detta legge nel nostro territorio”. Solidarietà “umana, politica e istituzionale” viene espressa nei confronti dell’arrestata anche dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “meriterebbe una medaglia in un Paese normale”.

Insieme con Nicoletta Dosio, lo scorso novembre anche altre undici persone erano state raggiunte da una raffica di ordini di carcerazione. Insieme con Nicoletta Dosio, lo scorso novembre anche altre undici persone erano state raggiunte da una raffica di ordini di carcerazione. Anarchici e militanti del centro sociale Askatasuna, volti noti delle proteste di piazza, che sette anni fa occuparono l’autostrada, danneggiarono l’impianto di videosorveglianza e bloccarono le sbarre del casello con del nastro adesivo, in modo che gli automobilisti potessero passare senza pagare il pedaggio. Gli agenti della Digos avevano individuato i responsabili della protesta, degli insulti alle forze dell’ordine e delle minacce ai casellanti. E a giugno la Cassazione ha confermato le condanne, rendendole definitive. Ora l’esecuzione. L’arresto di Nicoletta Dosio, insegnante di greco in pensione e volto della lotta al ‘supertreno’, è l’ennesima tegola che si abbatte negli ultimi mesi sul movimento no Tav. Il 18 dicembre Mattia Marzuoli e Giorgio Rossetto, storici capofila del centro sociale Askatasuna, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’attacco al cantiere della Torino-Lione del 27 luglio. Per gli investigatori della Digos “sono i registi di quegli episodi di violenza”.

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