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Arte, musica, cucina: i musei nel mondo pronti ad aprire i battenti

Sono diversi i musei e i centri artistici che nel corso del 2019 apriranno i battenti celebrando l’arte, la musica, il cinema, ma anche la gastronomia. E addirittura all’olocausto. Ne ne sarà uno in Cina che sarà dedato all’arte delle dune, mentre a Lose Angeles aprirà una struttura dedicata all’Accademia degli Oscar. Questa la lista stilata da Lonely Planet con i dieci musei più attesi al mondo.

Los Angeles. Museo del Cinema dell’Accademia degli Oscar. Red carpet quest’anno per il Museo del Cinema dell’Accademia degli Oscar. Un edificio a sei piani tra Wilshire Boulevard e Fairfax Avenue dove “il passato, il presente e il futuro del cinema” si intrecceranno con mostre focalizzate sulla storia della produzione cinematografica e sull’impatto sociale e culturale.

Lo Shed di New York

New York. Manhattan si arricchirà in primavera di un nuovo avanzatissimo centro multimediale, lo Shed, per la musica, la danza, il teatro e le arti visive. Uno spazio, con due gallerie, un teatro da 500 posti e una sala per concerti di 5 mila metri quadri, il tutto con l’obiettivo di commissionare, sviluppare e progettare lavori artistici in tutte le discipline.

Qatar. A Doha riaprirà il 28 marzo il Museo Nazionale, ricco di opere del patrimonio artistico e tradizionale della penisola arabica e ristrutturato dall’architetto francese Jean Nouvel, con spettacolari prospettive ispirate al deserto.

Il Cairo. Il nuovo Museo Egizio a Giza. Sorgerà a Giza nell’area delle piramidi e della sfinge, ed è destinato a diventare il più grande museo archeologico del mondo. I lavori sono nella fase finale. L’apertura ufficiale e totale è prevista per il 2020, ma un’ala sarà già visitabile nel 2019, compreso l’ingresso con la colossale statua del faraone Ramses II risalente al 3200 a.C.

Il nuovo Museo Egizio di Giza

Nashville. Verso la fine del 2019, nel centro di Nashville aprirà Il Museo Nazionale della Musica Afro-Americana destinato a “preservare l’eredità dei molti generi musicali creati, influenzati e ispirati dagli afro-americani e a celebrarne il successo”. Il gospel, il blues, il jazz e il rap la faranno da padroni nella sale e negli spazi interattivi.

Cina. Il Museo dell’Arte delle Dune. Costruito lungo la spiaggia della cittadina costiera di Qinqinhuangdao, il Museo dell’Arte delle Dune fa capo al progetto culturale UCCA (Ullens Center for Contemporary Arts), un’istituzione indipendente impegnata a promuovere l’arte contemporanea in tutte le sue forme. Il nuovo museo, aperto lo scorso dicembre, ospita dieci gallerie interconnesse, scavate tra le dune con opere di sabbia. Nel 2019 sarà collegato, tramite una passerella percorribile con la bassa marea al Museo dell’Arte del Mare.

Dallas. Museo dell’Olocausto e dei Genocidi. Costruito nel quartiere del West End della città texana, il museo aprirà a settembre e offrirà una documentazione approfondita sull’Olocausto, fatta anche di testimonianze in video, e mostre in alta tecnologia sui genocidi del presente.

Girona. Il famoso chef Ferran Adrià aprirà in Spagna un laboratorio di ricerca e uno spazio espositivo gastronomico permanente nel luogo dove sorgeva il suo leggendario El Bulli, considerato a lungo il miglior ristorante del mondo prima di chiudere nel 2011. Il laboratorio “ElBulli 1846” spalancherà le sue porte tra giugno e ottobre e si concentrerà su nuove sperimentazioni gastronomiche, eventi artistici e corsi di alta cucina.

Hong Kong. Il M+ Museum. Il primo padiglione era stato aperto nel 2016, ma quest’anno sarà possibile visitare l’intero M+Museum, uno spazio di 60 mila metri quadri dedicati ai film, l’architettura, l’arte e il design del ventesimo e ventunesimo secolo.

M+ Museum di Hong Kong

New York. Il nuovo museo della Statua della Libertà. L’originale torcia della Statua della Libertà (che fu sostituita nel 1984) troverà una nuova sede nel museo che sarà aperto a Liberty Island per insegnare a stranieri e nativi la storia della statua e il ruolo della libertà nel mondo.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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