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Ascoltavano musica, 2 donne afghane frustate dai talebani

KABUL. Colpite con una cinghia, sul burqa blu. Mentre loro inermi non trovano nemmeno la forza di lamentarsi o ribellarsi. Intorno, un gruppo di uomini assiste allo spettacolo. Loro, due donne sono “colpevoli” di aver ascoltato musica e osservato gli altri ballare. Le due donne filmate e mostrate di spalle, vengono fatte inginocchiare e ricevono decine di frustate. 

Alcuni commentatori hanno usato polemicamente il video contro chi sostiene le trattative in corso a Doha fra i talebani e gli Stati Uniti per arrivare alla pace. Durante i cinque anni in cui hanno governato l’Afghanistan (1996-2001), i talebani, fra le molte altre cose, proibirono la musica, la comparsa delle donne in luoghi pubblici e la loro scolarizzazione.

Nelle zone controllate dai talebani – più del 50 per cento del Paese – le donne sono sottoposte ancora alla sharia, sono obbligate a indossare il burqa, non possono studiare. E non possono ascoltare musica. È così da decenni ed è ancora così nel 2019, dopo decenni di guerra.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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