• DAL MONDO

Attacco ransomware a Baltimora paralizza i pubblici uffici

BALTIMORA. Email degli uffici pubblici chiuse, nessun accesso dei servizi ai cittadini compresi quello dei pagamenti delle bollette, tasse e parcheggi. La città di Baltimora, negli Stati Uniti, è ko da settimane dopo che 10mila computer della pubblica amministrazione sono stati bloccati dagli hacker con un ransomware, quel virus che prende in ostaggio un computer e per riavere i dati bisogna pagare un riscatto. E’ il secondo attacco di questo tipo a Baltimora e non l’unico negli Stati Uniti. Solo nell’ultimo anno 20 città americane ne sono state vittima.

Come ha spiegato The Baltimore Sun, i computer della città sono stati infettati dal ransomware RobinHood, il 7 maggio scorso, il riscatto chiesto è di 100mila dollari in bitcoin. Il sindaco si è rifiutato di pagare ed ha impiegato un team di cyber security per le procedure di ripristino dei servizi informatici per cittadini e aziende. Una pratica che però richiede tempo. Il primo cittadino ha inoltre dichiarato sui social media che i servizi essenziali della città sono rimasti in funzione, che non ci sono prove concrete che le informazioni personali siano state compromesse e che la città sta collaborando con l’Fbi per risolvere la situazione. Lo scorso anno sempre Baltimora è stata vittima di un attacco ransomware che ha paralizzato i servizi di emergenza 911. Un azione che è stata casuale e non mirata alla città. E’ molto probabile, cioè, che il virus è stato contratto da un dipendente magari attraverso una mail infetta e poi, con effetto domino, si è propagato su migliaia di computer della Pubblica amministrazione. 

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