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Banksy rivoluziona il concetto di bricolage casalingo

Che un genio del livello di Banksy avesse la straordinaria capacità di trasformare una tela bianca, un qualsiasi oggetto o una parete grigia in una fantastica opera d’arte è una scoperta che di certo non facciamo oggi. Ma che con il suo ultimo lavoro riuscisse a rivoluzionare il concetto di bricolage questo era obiettivamente impossibile da prevedere.

Lo street writer più famoso e misterioso del Regno Unito, mi azzarderei ad affermare del mondo intero, è riuscito a dare grande sfoggio della propria creatività anche se costretto, come tutti, a rimanere segregato tra le mura di casa: nell’ultima creazione si possono ammirare i suoi iconici ratti mettere a soqquadro il suo bagno.

Si tratta dei disegni di alcuni topolini dispettosi che si appropriano della stanza e ne combinano di tutte i colori: si inerpicano su qualsiasi appiglio possibile, si arrampicano pericolosamente su uno specchio in procinto di cadere da un momento all’altro, schiacciano un tubetto del dentifricio, corrono sopra un rotolo di carta igienica, ribaltano il dispenser del sapone liquido e addirittura fanno pipì sulla tavoletta del water senza centrare il buco. E come ciliegina sulla torta si può notare in basso a sinistra un buco nella parete, che come nei migliori film di Tom e Jerry rappresenta l’ingresso della loro tana.

  • Banksy
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Banksy dopo aver pubblicato le foto dell’opera su Instagram, che ha raccolto in 24 ore oltre 2 milioni di like, ha accompagnato il post col commento “Mia moglie detesta quando lavoro da casa“, chiaro riferimento al telelavoro, all’inglese ‘smart working’, che accomuna milioni di persone costrette a lavorare da casa per evitare il contagio da Coronavirus.

Ma c’è una riflessione particolare che mi però non mi sono potuto sottrarre osservando meglio il capolavoro dell’artista di Bristol ed è la seguente: “Non sarà che per caso la moglie gli abbia chiesto disperatamente di fare qualche piccolo lavoretto in casa?“. Sì perché è risaputo che la maggior parte delle donne abbia sfruttato la quarantena forzata per chiedere ai rispettivi mariti, compagni o conviventi di rimboccarsi le maniche e non rimandare più quei famosi lavori di bricolage più volte promessi e mai effettuati.

Però a mio modesto parere Bansky è riuscito a suggerire una soluzione geniale per riuscire a divincolarsi facilmente da qualsiasi eventuale pressione da parte del genere femminile: bisogna mettersi di buona lena e fare almeno un lavoro, ma dev’essere talmente disordinato e caotico da convincere la propria partner che forse vale la pena di aspettare il ritorno alla normalità per contattare un serio professionista del settore.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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