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Berlusconi bacchetta gli alleati sui vaccini: “Non è una questione di libertà”

Il leader di Forza Italia in una lunga lettera al Corriere della Sera ribadisce il proprio appoggio al governo Draghi e richiama all'ordine coloro i quali strumentalizzano questioni come il Green pass e i vaccini per trarne vantaggi politici.

La cosa che più mi rattrista sono le parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al Green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà“. Non è di certo il 26 gennaio del 1994 ma Silvio Berlusconi in un certo senso è nuovamente sceso in campo. Questa volta la battaglia personale che decide di intraprendere non è quella contro i “vecchi apparati governativi comunisti” che bloccano la crescita economica e democratica dell’Italia alla fine del secolo scorso (anche se in cuor suo il pensiero fisso è ancora quello), bensì contro chi si oppone alle misure messe in campo dal Governo per contrastare quello che viene definita “la prima grave crisi mondiale del Ventunesimo secolo“.

Per il leader e fondatore di Forza Italia gli irresponsabili sono coloro i quali stanno dividendo il Paese nella più assurda delle polemiche: quella sui vaccini. Questi irresponsabili, anche se non vengono citati esplicitamente nella lunga lettera pubblicata questa mattina sul Corriere della Sera, hanno un nome e un cognome ben preciso: si tratta di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Il messaggio rivolto ai due leader è chiaro: “È illogico dare una caratura ideologica o politica ad una questione prettamente scientifica“. Dopo il gancio secco allo stomaco ben assestato, quasi fosse un pugile alle Olimpiadi, il ‘Silvione nazionale’ tende la mano e sulla questione Green pass afferma che per quanto sia una misura di buon senso può essere sicuramente migliorabile come del resto chiedono “legittimamente i nostri alleati“.

Per il leader di Forza Italia è il momento di unire le forze per sconfiggere la pandemia

Nonostante il messaggio distensivo un forte scossone all’interno della coalizione di centrodestra ormai è dato. L’ex premier rivendica la scelta con il suo partito di aver appoggiato tra i primi la nascita dell’esecutivo guidato da Mario Draghi, un governo di emergenza aveva l’arduo compito di mettere a disposizione del Paese le persone e le politiche di più alto livello, in maniera tale da guidarlo fuori dalla crisi economica e sanitaria in corso perseguendo questo obiettivo al dì la di qualsiasi interesse di parte.

È interessante questo passaggio perché evidenzia ancora di più come secondo l’ex premier gli alleati stiano portando avanti le proprie idee senza pensare ad uno dei valori fondamentali a cui bisognerebbe fare appello in questo particolare momento storico: lo spirito di unione.

Berlusconi

Berlusconi condanna fermamente la cattiva informazione, la pseudo-scienza, chi fomenta la paura irrazionale della vaccinazione e quella parte del mondo scientifico che porta avanti teorie di complotto con il solo intento di raggiungere la notorietà grazie alla ribalta che il mondo dei social e della televisione in alcuni casi è in grado di regalare. Ma soprattutto punta il dito contro chi si appella al diritto alla libertà, come se chi decidesse di non vaccinarsi non avrebbe una conseguenza diretta sugli altri. Un concetto che sposa quello espresso in più occasioni da Mario Draghi e dal commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo.

Dire no ai vaccini è pericoloso: il rischio è di rimpiombare in una nuova crisi

Il Cavaliere sottolinea come chi decida di non farsi immunizzare non può imporre le conseguenze della propria decisione agli altri (questa è una privazione della libertà in nome di una libertà fittizia) mettendo a repentaglio con il proprio atteggiamento scellerato la salute altrui e per far comprendere meglio la propria idea porta come esempio il divieto di fumare sui mezzi di trasporto e all’interno di alcuni locali pubblici: “A nessuno è vietato fumare, ma a nessuno è consentito infastidire o far ammalare gli altri fumando“.

Il messaggio si conclude con un appello accorato a tutti gli italiani e agli alleati: “Sui vaccini sono necessari senso di responsabilità, unità nazionale e nessuna strumentalizzazione politica“. Altrimenti il rischio è di buttare all’aria quanto di buono fatto dall’inizio della pandemia ad oggi e di veder spegnersi la luce in fondo al tunnel che finalmente stavamo riuscendo ad intravedere.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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