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Blindati cinesi in uno stadio a Shenzhen, pronta la repressione

HONG KONG. Un imponente convoglio di mezzi militari cinesi, tra cui blindati corazzati e camion per il trasporto truppe che si dirige verso Shenzhen, la città a ridosso di Hong Kong: è il video di meno di un minuto pubblicato oggi dal Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo (la voce del Partito comunista cinese). Nelle immagini postate su Twitter e sui social il convoglio di mezzi militari cinesi, tra cui blindati e camion, che ha fatto il suo ingresso nella città di Shenzen, a una trentina di chilometri da Hong Kong. Il governo di Pechino continua a definire la rivolta di Hong Kong un “atto di terrorismo”. Decine tra blindati corazzati e camion per il trasporto truppe dell’Esercito sono stati piazzati in uno stadio di Shenzhen, la città cinese a ridosso di Hong Kong: lo riferisce il Daily Mail pubblicando le immagini satellitari del sito. Nei giorni scorsi i media di Pechino avevano pubblicato un video che mostrava decine di veicoli militari che si dirigevano verso la città. “La nostra intelligence ci ha informato che il governo cinese sta spostando truppe al confine con Hong Kong”, ha detto ieri il presidente Usa Donald Trump.

I cittadini di Hong Kong che protestano, soprattutto giovani di tutte le fasce sociali, non vogliono vivere in una città sotto il dominio cinese. Aspirazione legittima ma purtroppo per loro inattuale: nel 2047 come stabilito tra Cina e Gran Bretagna, Hong Kong passerà definitivamente sotto l’egida politica di Pechino, che a sua volta sceglierà come amministrare la città. L’obiettivo politico dei dimostranti, dunque, dovrebbe poter trovare un possibile compromesso alla luce di questo passaggio. Difficile sapere quale. Una possibilità potrebbe essere quella di spingere sulla richiesta di suffragio universale, così come garantito – pur all’interno di passaggi graduali – dall’articolo 68 della Basic Law, la Costituzione (sottoscritta da Pechino) potrebbe essere un primo passo.Intanto, in questi giorni, il sit in all’aeroporto ha ottenuto grande solidarietà nonostante i disagi, da parte di tante persone che hanno portato ai manifestanti cibo e acqua. Oggi il sit in, che ha bloccato tutti i voli, continuerà nonostante non sia stato autorizzato: i manifestanti tra le altre rivendicazioni chiedono anche un’inchiesta seria e trasparente sulle violenze compiute dalla polizia che nei giorni scorsi – dopo la figuraccia internazionale per l’«aiuto» avuto da criminali delle triadi lanciati in giro a picchiare ragazze e ragazzi inermi all’interno di una stazione della metro – ha fatto largo uso di gas lacrimogeni e di infiltrati, come denunciato in rete e sui canali di Telegram.

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