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Borse, Piazza Affari chiude in calo del 1,27%. Spread a 267 punti

Giornata contraddistinta da alti e bassi per Piazza Affari, che ha chiuso con l’indice Mib in calo dell’1,27% a 15.120 punti dopo aver provato nel pomeriggio anche una breve escursione in terreno positivo. Grazie soprattutto all’allentamento della tensione sui titoli di Stato italiani, è stata comunque una seduta meno pesante per Milano rispetto alle altre Borse europee.

C’è da sottolineare inoltre che a partire seduta odierna vige il divieto, come annunciato ieri dalla Consob, ad effettuare vendite allo scoperto su tutti i titoli di Piazza Affari per 3 mesi.

Fiammata dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a due anni. Il differenziale di rendimento è salito fino a 282 punti base per poi ripiegare a 229 punti fino a chiudere a 267 punti base dai 279 della chiusura di ieri. Il tasso sul titolo decennale del Tesoro si attesta al 2,42%.

spread a 267

Giornata nera per Wall Street, crolla il petrolio

Wall Street riapre in profondo rosso poi peggiora: l’indice Dow Jones perde il 9,13% a 19.292,31 punti, il Nasdaq cede il 7,16% a 6.807,79 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’8,14% a 2.323,59 punti. E intanto il prezzo del greggio crolla: il Wti perde il 19,04% a 21,82 dollari al barile, il Brent crolla sotto i 25 dollari al barile.

Sterlina ai minimi storici

La sterlina affonda e vede i minimi da oltre 30 anni nel cross con il dollaro, in un mercato che non crede nella risposta del governo di Londra all’impatto del Coronavirus. La moneta britannica ha perso l’1,9% a 1,182 dollari, il livello più basso da 1985, e rispetto all’euro scende a 92,4 pence.

Soffrono i listini asiatici e del Pacifico

Nuova giornata difficile per i listini di Asia e Pacifico, ancora una volta legata agli effetti della diffusione del coronavirus. I listini orientali hanno scontato il calo delle esportazioni dalla Cina al Giappone, che in febbraio si sono dimezzate, bloccando di fatto le attività manifatturiere.

Tokyo ha ceduto l’1,68%, Shanghai l’1,83% e Taiwan il 2,34%. Più pesanti Seul (-4,86%) e Sidney (-6,43%), legata al prezzo delle materie prime, che a parte l’oro e il minerale di fatto hanno segnato nuovamente il passo. Sotto pressione anche Hong Kong (-3,61%) e Mumbai (-3,94%), ancora aperte.

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