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Cala la produzione industriale trascinata dal settore auto (-19,4%)

ROMA. Male, decisamente male. La produzione industriale nel 2018 ha ingranato la retromarcia in gran parte dei Paesi europei. Italia compresa. Ad influire pesantemente sui dati raccolti dei primi tre trimestri dell’anno sono quelli che riguardano il bimestre ottobre/novembre. Nel nostro Paese si è registrato un ribasso rispettivamente del 2,6 e 1,6 per cento su base annua. Dati negativi giungono anche dalla Gran Bretagna e dalla Spagna.

Per quanto ci riguarda a novembre è letteralmente crollato il settore dell’auto. Secondo i dati Istat, l’indice corretto per gli effetti di calendario ha registrato un ribasso del 19,4% su base annuale, cioè nel confronto con novembre 2017, e dell’8,6% su base mensile, ovvero nel confronto con ottobre 2018. Il dato conferma, ma con un ulteriore peggioramento, l’andamento di ottobre, quando era stato registrato un calo tendenziale del 14%. Nella media degli 11 mesi 2018, la produzione è diminuita del 5,1%.

Come detto, la produzione industriale italiana a novembre 2018 è diminuita dell’1,6% rispetto ad ottobre e del 2,6% rispetto a novembre 2017. Nei primi undici mesi del 2018 la produzione industriale italiana è cresciuta dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Lo comunica l’Istat in base alle stime sulla produzione di novembre, aggiungendo che, nella media del trimestre settembre-novembre 2018, il livello della produzione registra una flessione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.

“Mi attendevo e temevo un dato negativo della produzione industriale – ha commentato il premier Conte -: già i dati per alcuni partner europei erano stati anticipati, ed era difficile che anche per l’Italia non fosse di segno negativo. Ma ancor di più è importante aver anticipato prima e compreso che sarebbe stata questa la ragionevole evoluzione del trend economico e ancora per questo è stato ancor più importante intervenire con quella manovra economica nel segno della crescita e dello sviluppo sociale”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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