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Cambiamenti climatici e Xylella: produzione di olio più che dimezzata in Italia

ROMA. Quest’anno dovremo dire addio a sei bottiglie su dieci di olio extravergine prodotto in Italia. E’ la causa immediata del crollo del 57% della produzione che scende ad appena 185 milioni di chili, uno dei valori più bassi degli ultimi cinque lustri. A lanciare l’allarme è la Coldiretti con una precisa analisi della situazione, presentata in un summit al quale hanno partecipato agricoltori, industriali, addetti alla distribuzione commerciale, consumatori e rappresentanti delle istituzioni nazionali. Sul tavolo la drammatica situazione degli ulivi italiani colpiti dai cambiamenti climatici, del propagarsi inarrestabile della Xylella e della concorrenza sleale provocata dalle importazioni low cost spacciate per italiane.

A subire le maggiori perdite sono state le regioni del Mezzogiorno, in particolare la Puglia, che da sola rappresenta circa la metà della produzione nazionale. In Puglia, la flessione è stimabile attorno al 65%, a causa delle gelate mentre continua inarrestabile la diffusione della Xylella che si stima abbia già determinato perdite per 1,2 miliardi di euro.

Sottolineano i responsabili di Coldiretti: “Per la prima volta nella storia la produzione nazionale potrebbe essere sorpassata da quella della Grecia e del Marocco mentre si avvicina pericolosamente addirittura la Turchia e la Spagna allunga la distanza con ben 1,6 miliardi di chili e raggiunge un quantitativo quasi nove volte superiore. Senza interventi strutturali l’Italia rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio. Con il crollo della produzione nazionale a crescere sono le importazioni dall’estero con aumenti record degli arrivi dalla Tunisia che fanno registrare un balzo in quantità di quasi il 150% secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018”.

Un’ecatombe in Puglia per gli alberi di ulivo colpiti da Xylella

E, ancora: “Di fatto, aumenta il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori. Per non cadere nelle trappole del mercato il consiglio della Coldiretti per scegliere made in Italy è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane”.

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